Acido mandelico

L’acido mandelico è una sostanza che si trova in diversi prodotti cosmetici: presente in soluzioni e creme per il peeling, fornisce un valido contributo nella lotta contro l’acne. Si tratta di un AHA, vale a dire un alfa idrossi acido, che viene ricavato dalla mandorla amara. Sono tante le ragioni per cui vale la pena di utilizzarlo.

Acido mandelico: benessere e cura della pelle

In ambito cosmetico, l’acido mandelico viene impiegato per la cura, il benessere e la bellezza della pelle: la sua fama, dal punto di vista dei trattamenti cutanei, deve essere ricondotta a uno degli studiosi che sono intervenuti nello sviluppo di retin-A, che ha affermato che questa sostanza può essere annoverata tra i nutrienti per la pelle più efficaci. Anche per questa ragione, sono molte e rosee le prospettive future che la attendono.

Entrando più nel dettaglio, l’acido mandelico viene considerato una base appropriata per diversi disturbi della pelle: vi si ricorre per il trattamento delle rughe e dell’acne. A proposito di acne, l’impiego di questa sostanza è consigliato non solo agli adolescenti, ma anche ai soggetti di età adulta.

Tra i tanti pregi che lo caratterizzano, va considerata senza dubbio la possibilità di usarlo su qualunque tipo di pelle: si differenzia, in questo senso, dalla tretinoina (nota anche come acido glicolico), che può essere applicata solo su carnagioni chiare. Per questo acido, insomma, non ci sono limiti: anche chi ha la pelle scura può adoperarlo.

Quando usare l’acido mandelico

L’acido mandelico, come detto, assicura risultati significativi per il trattamento dell’acne: è in grado, in particolare, di migliorare l’acne papulare, la pustolosa comedonica e la pustolosa infiammatoria e inoltre ha la capacità di rendere la pelle più sana in casi in cui gli antibiotici o altri generi di farmaci si rivelano poco efficaci.

Non c’è bisogno di aspettare troppo tempo prima dell’arrivo dei primi risultati, che sono già visibili a pochi giorni di distanza dall’inizio del trattamento.

I benefici

I benefici offerti dall’acido mandelico sono evidenti:

  • per le rughe;
  • per l’iperpigmentazione;
  • per il rinnovamento cutaneo.

Per quel che riguarda le rughe e in generale le linee sottili che solcano la fronte, il resto del viso e il collo, l’acido mandelico ha gli stessi effetti dell’acido glicolico, il che vuol dire che permette di migliorare la trama della pelle in modo evidente già in pochi giorni, o al massimo in poche settimane.

Non solo: un altro vantaggio di non poco conto è che il risultato ottenuto non scompare dopo poco tempo ma dura a lungo, in virtù di una longevità che va da alcuni mesi a diversi anni a seconda dei casi.

Per quanto concerne l’iperpigmentazione, d’altro canto, l’acido mandelico – se viene utilizzato in modo graduale ma costante – dà l’opportunità di ottenere miglioramenti apprezzabili per chi ha una anomala pigmentazione della pelle. Tali miglioramenti si riscontrano specialmente in caso di lentiggini, in caso di iperpigmentazione seguente a un’infiammazione e in caso di melasma.

Adoperare l’acido mandelico vuol dire avere la sicurezza di una maggiore efficacia di eventuali altri trattamenti o prodotti per la pelle. Detto che questa sostanza vanta una azione antibiotica naturale e quindi si differenzia rispetto agli altri acidi alfa idrossi, resta da metterne in risalto il valore dal punto di vista del rinnovamento cutaneo.

Questo acido, non si limita ad esercitare un’azione antibatterica, ma agisce direttamente sulla pelle anche rompendo i legami tra le cellule danneggiate o morte: ciò comporta un incremento del livello di ricrescita cellulare. Si tratta di un’azione che merita di non essere sottovalutata: la presenza di cellule della pelle danneggiate, infatti, è uno dei primi motivi della comparsa di rughe e non di rado è foriera di problemi di salute connessi alla pelle. Ecco perché è importante rimuoverle ogni volta che ciò è possibile: ne deriva una pelle più liscia e più flessibile, ma soprattutto con un tono più omogeneo.

Perché utilizzare l’acido mandelico

Come visto, pertanto, sono numerose le ragioni che inducono a ritenere consigliabile l’utilizzo dell’acido mandelico, la cui struttura molecolare è maggiore rispetto alla struttura molecolare dell’acido glicolico: una caratteristica che fa sì che la pelle lo tolleri ancora più facilmente.

Insomma, l’acido mandelico è più forte rispetto all’acido glicolico anche se irrita in misura molto minore. Per di più, si caratterizza per qualità antibatteriche grazie alle quali i batteri da cui dipende la comparsa di acne possono essere combattuti e rimossi. Anche il problema della congestione può essere eliminato, o comunque molto limitato, per merito delle proprietà esfolianti della sostanza.

Tutti gli acidi alfa idrossi sono accomunati dalla capacità di esfoliare gli strati della pelle che si trovano più in superficie e di stimolare il rinnovamento delle cellule. Ecco perché l’acido mandelico è da preferire rispetto a un tradizionale peeling superficiale, che rischia comunque di provocare dei danni o di irritare, con una congestione superficiale che potrebbe comportare una situazione di acne ancora più grave.

In sintesi, è meglio optare per un trattamento poco aggressivo ripetuto nel tempo che non per un trattamento molto aggressivo eseguito una volta sola: quest’ultimo, infatti, potrebbe compromettere la salute della pelle, cosa che non avviene con un utilizzo costante di questo prezioso acido. Il consiglio è quello di cominciare con un’applicazione di due o tre giorni al massimo, senza ricorrere ad altre creme, così da poter osservare eventuali disturbi o irritazioni della pelle.

Conclusioni

In conclusione, si tratta di un acido in grado di garantire numerosi vantaggi nei trattamenti cutanei, anche per la versatilità che lo contraddistingue, in virtù della quale praticamente chiunque può utilizzarlo traendone benefici importanti.