Pressione bassa sintomi dell’ipotensione

La pressione bassa o meglio ipotensione arteriosa, ha sintomi che possono essere diversi a seconda delle cause che originano tale disturbo. Dalla stanchezza alla sensazione di sentirsi fiacchi, essi in genere aumentano e si fanno più evidenti nel corso della stagione estiva, con il caldo e l’afa, o quando si è a digiuno da più di qualche ora. Andiamo quindi a scoprire cosa è la pressione bassa, quali sono i sintomi in caso di ipotensione ortostatica, neuronale o grave.

sintomi pressione bassa

Pressione bassa: sintomatologia

Quando si parla di pressione bassa si fa riferimento a una condizione, definita anche come ipotensione, che si caratterizza per livelli di pressione del sangue più bassi rispetto alla norma, in genere attorno ai 90/60 mm Hg.

I sintomi della pressione bassa si manifestano soprattutto quando la temperatura esterna aumenta e sono associati a capogiri e a una stanchezza generalizzata. Non ci si deve preoccupare, in ogni caso, di questi sintomi, che non hanno alcun significato clinico (e anzi una pressione arteriosa non alta, se fisiologica, è addirittura ritenuta positiva in quanto impedisce di incappare in malattie cardiache e disturbi della circolazione).

La diminuzione dei valori pressori si può registrare, per esempio, nelle donne in stato di gravidanza, soprattutto nei primi sei mesi di gestazione. Occorre specificare che in rari casi i sintomi della pressione bassa devono destare preoccupazione e ciò vale per le situazioni in cui essi riguardino una sofferenza cerebrale. A seconda dell’intensità, infatti, possono manifestarsi disturbi severi, come la sincope o lo svenimento, o disturbi più leggeri, il più comune dei quali è rappresentato da un leggero giramento di testa che si avverte nel momento in cui ci si alza rapidamente dopo essere stati sdraiati per lungo tempo. Lo svenimento, per altro, è un meccanismo di difesa che viene messo in pratica dall’organismo per evitare le conseguenze potenzialmente negative che un calo di pressione eccessivo provocherebbe: infatti, nel momento in cui una persona è sdraiata, il sangue è in grado di raggiungere il cervello e il cuore più facilmente, in quanto non incontra difficoltà né ostacoli sul proprio percorso.

Nei casi in cui la pressione bassa sia costituzionale e dunque non patologica, i sintomi possono rivelarsi fastidiosi, perché frequenti, ma non preoccupanti, poiché l’organismo ha la capacità di equilibrare la situazione garantendo agli organi vitali il giusto apporto di sangue, senza rischi di svenimento. L’alimentazione può essere modificata in modo tale da ridurre e contenere l’entità dei sintomi: per esempio, bevendo il tè e il caffè o consumando il cacao si ottiene un rialzo della pressione, seppur moderato, mentre dovrebbe essere evitato il ricorso all’alcol, che invece è foriero di ipotensione. I pasti troppo abbondanti, in generale, dovrebbero essere messi al bando; un altro comportamento a cui prestare attenzione è l’alzarsi troppo velocemente dalla posizione seduta o dalla posizione sdraiata alla posizione in piedi, soprattutto quando ci si sveglia al mattino.

Sintomi per l’ipotensione ortostatica

Nel caso in cui si abbia a che fare con l’ipotensione ortostatica, i sintomi si manifestano in modo particolare quando ci si alza in piedi dopo essere stati sdraiati o seduti per lungo tempo: dopo alcuni secondi, o al massimo dopo un paio di minuti, si può avere la sensazione di essere sul punto di svenire, o addirittura si può svenire davvero. In questo caso, i sintomi sono vari, riassumibili in:

  • debolezza
  • vertigini e capogiri
  • nausea e mal di stomaco
  • confusione
  • visione non chiara

Va detto che tutti questi sintomi, nella maggior parte dei casi, scompaiono semplicemente sdraiandosi o sedendosi per qualche minuto: in questo modo, infatti, la pressione ritorna a un livello normale e si alza.

Sintomi per l’ipotensione neuronale mediata

Nel caso in cui si abbia a che fare con l’ipotensione neuronale mediata, i sintomi si manifestano in modo particolare dopo che si è rimasti per lungo tempo in piedi, ma anche in seguito a un’esperienza poco piacevole, terrorizzante, triste o addirittura traumatica. Anche in questa circostanza, l’elenco dei sintomi comprende la sensazione di confusione, la debolezza, la visione non chiara, il mal di stomaco, i capogiri, le vertigini, la nausea e il mal di testa. Nella maggior parte dei casi l’abbassamento di pressione dura per poco tempo e per evitare conseguenze più gravi è sufficiente rimanere seduti per alcuni minuti.

Sintomi per l’ipotensione grave legata allo shock

Nel caso in cui si abbia a che fare con l’ipotensione grave legata allo shock, i sintomi si manifestano in modo particolare con una certa sonnolenza. In occasione dello shock, infatti, il sangue non è in grado di raggiungere nel modo adeguato i vari organi vitali, incluso il cervello. Di conseguenza i sintomi che si avvertono derivano dalla riduzione del flusso di sangue al cervello: la sonnolenza è dovuta proprio a ciò, così come il senso di confusione e i giramenti di testa che si potrebbero sperimentare. Per altro, nelle prime fasi di shock questi sintomi potrebbero non essere identificati con facilità. Inoltre, nelle persone più anziane potrebbe palesarsi solo la confusione, ma non gli altri sintomi. A mano a mano che il tempo passa, la persona non riesce ad alzarsi in piedi, o se lo fa sviene dopo poco. Nell’eventualità in cui lo shock continui, il soggetto può addirittura perdere conoscenza. Solo nelle situazioni molto gravi c’è il rischio di un decesso, a maggior ragione se non si interviene in maniera tempestiva.

Altri sintomi di pressione bassa legata allo shock derivano dalla causa che ha originato lo shock stesso: può succedere, per esempio, che si cominci a sudare, o che la pelle si raffreddi, o che il battito del cuore si indebolisca, o che la pelle diventi pallida, o che le vene diventino visibili, o che il battito del cuore acceleri, o che la pelle assuma un colore bluastro, o che si cominci ad ansimare.

Conclusioni

Insomma, pressione bassa con i suoi sintolmi variano di caso in caso, ma nelle circostanze più frequenti – quando, cioè, il disturbo è fisiologico – non c’è niente di cui preoccuparsi. Ad ogni modo può essere utile, soprattutto nei mesi estivi, incrementare l’apporto salino e il consumo di acqua nel proprio regime alimentare: così facendo, infatti, si aumenta il volume plasmatico e al tempo stesso si previene la disidratazione.