Tachipirina – Paracetamolo: indicazioni e controindicazioni

La Tachipirina non è altro che il nome italiano del paracetamolo, un principio attivo che, in base al dosaggio, può essere anche venduto come farmaco da banco: oltre a essere utilizzata per far abbassare la febbre e quindi come antipiretico, si rivela un utile antidolorifico, grazie ai suoi effetti analgesici. Aiuta a combattere gli stati influenzali come anche il mal di gola ed il raffreddore.

A cosa serve, per cosa si usa la Tachipirina

Nella maggior parte dei casi si ricorre alla Tachipirina allo scopo di alleviare il mal di testa, mal di gola, di abbassare la febbre o di attenuare disturbi secondari: non a caso è la sostanza principale dello Zerinol, del Vicks Febbre e Dolore, del Tachifludec e di altri farmaci che vengono impiegati contro le sindromi influenzali e il raffreddore.

La Tachipirina può essere impiegata anche in associazione con i cosiddetti FANS, vale a dire i farmaci antinfiammatori non steroidei e con gli analgesici oppioidi nel caso in cui vi sia la necessità di trattare forme di dolore meno lievi, come quelle che seguono il parto.

Come detto, la Tachipirina viene adoperata in modo particolare per il trattamento del dolore e della febbre: viene considerata, anche per questo motivo, una valida alternativa rispetto all’aspirina, in modo specifico per i pazienti che sono in terapia con farmaci anticoagulanti o che soffrono di problemi allo stomaco.

In un ideale paragone con l’aspirina, le proprietà antipiretiche e quelle analgesiche sono molto simili, anche se più scarsi si rivelano gli effetti antinfiammatori. Va detto che la Tachipirina è ben tollerata dall’organismo e non dà effetti collaterali di tipo gastrico, a differenza di quel che accade se si assume l’aspirina.

Come agisce la Tachipirina

Come detto, la Tachipirina non fa propriamente parte della categoria dei FANS, pur venendo classificata come tale. Il suo più importante meccanismo di azione deve essere individuato nell’inibizione di un enzima, denominato COX, che è responsabile della sintesi di neurotrasmettitori della febbre, del dolore e delle infiammazioni: le prostaglandine.

Per quel che riguarda il meccanismo di azione dal punto di vista antipiretico, tuttavia, le conoscenze non sono ancora precise, ma allo stadio di ipotesi. Quel che è certo è che è nel fegato che si verifica il metabolismo primario della Tachipirina, che viene scomposta in sostanze non tossiche a livello epatico.

Efficacia della Tachipirina

La Tachipirina, è un efficace antipiretico ed antidolorifico.

Alcuni si domandano: la Tachipirina è un antinfiammatorio? La risposta è no, la Tachipirina non è un antinfiammatorio, lo sono invece i farmaci contenenti ibuprofene (e cioè Buscofen, Brufen, Moment e così via), aspirina o altri comuni analgesici. Ecco perché, dal punto di vista degli effetti terapeutici, non è annoverata tra i farmaci antinfiammatori non steroidei.

Tachipirina in gravidanza

Per quel che riguarda situazioni particolari, non ci sono problemi relativi all’uso della Tachipirina mentre è in corso una gravidanza, ma è comunque consigliabile informare prima il proprio ginecologo. Per maggiori informazioni ti consigliamo di leggere l’articolo: Tachipirina in gravidanza.

Il prodotto può essere adoperato, come già accennato, in età pediatrica: i bambini colpiti da patologie virali non rischiano, infatti, di sviluppare la sindrome di Reye. Sempre a proposito dei più piccoli, è opportuno sottolineare che il paracetamolo non provoca alcun tipo di alterazione dell’umore né causa euforia, a differenza di altri antidolorifici e di altri antinfiammatori.

La Tachipirina nei bambini

Uno degli studi più ampi relativi agli effetti collaterali della Tachipirina – o, meglio, del paracetamolo – sui bambini sul lungo periodo è stato pubblicato nel 2008 su The Lancet: si tratta di una ricerca che ha preso in considerazione oltre 200mila bambini di più di 30 Paesi e che ha rilevato che il ricorso nel primo anno di vita alla Tachipirina come antipiretico è correlato a una incidenza superiore dei sintomi dell’asma, degli eczemi e della rinocongiuntivite dopo qualche anno.

Ciò, comunque, non deve preoccupare, in quanto non è assolutamente detto che si tratti di una correlazione causa-effetto: anzi, è più probabile che tale incidenza sia dovuta semplicemente al fatto che già nel primo anno di vita si sia utilizzato il paracetamolo per curare quel tipo di malattie.

Tossicità della Tachipirina

La Tachipirina non è tossica se utilizzata secondo le dosi consigliate: viceversa, un suo impiego massiccio può provocare il danneggiamento dei reni, del fegato o di altri organi. Sia nei reni che nel fegato, comunque, non è il farmaco in sé a determinare la tossicità della Tachipirina, ma uno dei suoi metaboliti, il NAPQI: un sovradosaggio di paracetamolo porta a un accumulo eccessivo di tale metabolita, che viene coniugato con un antiossidante naturale, il glutatione; tale coniugazione fa sì che le riserve di glutatione si esauriscano, con danni alle cellule conseguenti.

Insomma, il NAPQI alle dosi suggerite viene detossificato senza problemi e in modo rapido grazie alla coniugazione; la via metabolica della detossificazione, tuttavia, si satura in presenza di un sovradosaggio, così che si verifica un accumulo del NAPQI. Si può parlare, in particolare, di epatotossicità: tale caratteristica è la più frequente causa di insufficienza epatica in Gran Bretagna e negli Usa.

Sempre negli Stati Uniti, la maggior parte delle richieste di aiuto inoltrate ai centri antiveleni sono dovute a overdose di paracetamolo, che quindi supera – in termini statistici – qualunque altra overdose da medicinali.

Un problema, in caso di intossicazione, è che i sintomi in un primo momento possono essere difficili da riconoscere perché vaghi, o addirittura non essere presenti.

L’overdose, però, nel caso in cui non venga curata è in grado di provocare insufficienza epatica e addirittura la morte. Per intervenire, si cerca di rimuovere il paracetamolo dall’organismo, sopperendo con riserve di glutatione.

Sovradosaggio

Diverso è il discorso in presenza di sovradosaggio, a partire dai 2mila mg al giorno: in tale circostanza, infatti, può crescere il rischio di complicazioni riguardanti le vie gastrointestinali superiori (il sanguinamento gastrico ne è un esempio).

Gli esperti, inoltre, hanno rilevato che un impiego massiccio di paracetamolo o di aspirina è correlato al cosiddetto SICK, un disturbo che comporta una riduzione della massa renale e una sua calcificazione.

Le controindicazioni e gli effetti collaterali della Tachipirina

Nel caso in cui si rispettino le dosi suggerite, Tachipirina non genera effetti collaterali: non ci sono, quindi, controindicazioni relative a un suo impiego e in effetti si tratta di un farmaco che può essere usato senza problemi, oltre che dagli adulti, anche dai bambini.

Solo in seguito a overdose acuta si può avere a che fare con danni al fegato (una overdose acuta si verifica nel momento in cui vengono assunti più di 1000 mg in una dose da parte degli adulti, o comunque più di 3000 mg nell’arco della stessa giornata). In linea di massima, è bene ricordare che i rischi diventano maggiori se si è soliti consumare alcol.

Se si rispettano i dosaggi suggeriti, il paracetamolo non irrita in alcun modo le pareti dello stomaco, non ha effetti negativi sulla funzionalità dei reni e influisce sulla coagulazione nello stesso modo in cui lo fanno gli altri FANS.

  • la sulfazione;
  • la glucoronidazione;
  • la N-idrossilazione e il riarrangiamento.

Queste tre vie metaboliche fanno sì che la Tachipirina venga trasformata in prodotti finali non tossici e inattivi, che poi sono espulsi attraverso i reni.

Tachipirina: formati commercializzati

  • Tachipirina in compresse dispersibili (la cosiddetta Tachipirina Flashtab)
  • Tachipirina sciroppo
  • Tachipirina supposte
  • Tachipirina compresse effervescenti (c’è bisogno, in questo caso, di una ricetta medica)
  • Tachipirina gocce (solo per i bambini piccoli)

Sotto forma di compresse (nel caso della Tachipirina 500 mg, si tratta di un farmaco da banco; nel caso della Tachipirina 1000 mg, è necessaria una ricetta medica).

Va ricordato, comunque, che il paracetamolo nel nostro Paese è disponibile in commercio anche con altri farmaci che si basano su questo principio attivo: è il caso, per esempio, di Acetamol, Sanipirina o Efferalgan.

Conclusioni

La Tachipirina, in conclusione, è un farmaco totalmente innocuo a patto che venga assunto secondo le dosi indicate: può essere usato anche dai bambini e dalle donne in gravidanza e si rivela un antipiretico eccellente, anche perché praticamente privo di effetti collaterali di qualsiasi genere. Anche per questo motivo è un farmaco da banco e può essere acquistata nella maggior parte dei formati disponibili senza aver bisogno di ricetta medica.