Spirulina: rischio contaminazione

Recentemente l’agenzia Francese ANSES (Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare), ha pubblicato un articolo dove mette in guardia sui possibili effetti collaterali degli integratori a base di spirulina.

Precisiamo subito che sotto accusa, non è l’alga ne tanto meno vengono messe in dubbio le sue proprietà benefiche, ciò che preoccupa sono le possibili contaminazioni esterne, sembra infatti che i prodotti a base di cianobatterio spirulina possono essere contaminati da cianotossine e più in generale da batteri e metalli presenti nelle acque delle vasche dove le alghe vengono coltivate..

Segnalazioni dai consumatori sugli effetti collaterali della spirulina

Alla Agenzia per la Sicurezza Nazionale Francese (ANSES) sono arrivate segnalazioni che in seguito al consumo di integratori contenenti spirulina, gli stessi hanno riscontrato problemi di vario genere: cattiva digestione, allergie, problemi muscolari ed epatici…

Queste segnalazioni, non forniscono dati assoluti, tuttavia l’agenzia ha ritenuto doveroso renderle pubbliche, in quanto effettivamente il rischio contaminazione c’è.

La questione, in sostanza, verte essenzialmente sul fatto che gli integratori a base di spirulina possono contenere elementi contaminanti in grado di compromettere lo stato di salute di chi li assume.

Va detto che le segnalazioni effettuate dai consumatori non sono complete, mancano dati misurabili come ad esempio le quantità assunte, come anche il periodo di tempo in cui si è fatto uso di tali integratori, di conseguenza è impossibile fornire dati su base scientifica.

Di certo c’è che le sostanze nocive spesso sono presenti nei prodotti commercializzati, motivo per cui seguiranno studi approfonditi per stabilire le soglie massime delle sostanze contaminante tollerate.

Raccomandazioni

Appurato che in alcuni integratori di spirulina sono stati rinvenuti agenti contaminanti (microcistine, batteri, piombo, mercurio e arsenico), l’agenzia ANSES consiglia di prestare la massima attenzione in fase di acquisto.

Prima di comperare il prodotto, si dovrebbe essere certi che lo stesso sia chiaramente tracciabile e che tutta la filiera sia controllata e garantita, in special modo si fa riferimento alla qualità delle acque utilizzate in fase di produzione. Se l’acqua delle vasche di coltivazione in cui generalmente si produce il cianobatterio spirulina è contaminata, anche la spirulina in polvere o compresse prodotta lo sarà.

In poche parole, bisogna comperare integratori di qualità (non qualità percepita ma qualità comprovata). Naturalmente tutti sappiamo quanto sia difficile effettuare tale operazione per chi non è avvezzo ma questo è quanto possibile fare per ridurre al minimo il rischio di assumere integratori contaminati da sostanze potenzialmente pericolose per la salute umana.

Sempre nell’ambito delle raccomandazioni, nell’articolo viene specificato che la di vitamina B12 presente negli integratori di spirulina è sostanzialmente inattiva. I vegani sono così avvisati.

Infine sempre l’ANSEF ricorda che il consumo di questi integratori è sconsifgliato ai malati di fenilchetonuria.

Fonte dell’articolo: ansef.fr