Pillola del giorno dopo: cos’è e come funziona

La pillola del giorno dopo è un tipo di preparazione farmaceutica che viene impiegata per la contraccezione d’urgenza: la si assume dopo un rapporto sessuale che si ritiene in grado di dare origine a una gravidanza. Vale la pena di conoscere in modo più dettagliato questo prodotto, su cui c’è ancora troppa confusione.

pillola del giorno dopo

Pillola del giorno dopo: come ottenerla

Una donna interessata ad assumere la pillola del giorno dopo è tenuta a richiedere una prescrizione medica non ripetibile; la pillola deve essere assunta nei tre giorni successivi, vale a dire non oltre le 72 ore seguenti a un rapporto sessuale non protetto.

Non si tratta di un metodo abortivo, in quanto non ha effetto sull’impianto dell’embrione e, inoltre, non impedisce che lo spermatozoo entri nell’ovulo: in altri termini, questo tipo di pillola non ha a che fare con la RU-486, vale a dire la pillola abortiva, visto che impedisce la gravidanza e non la interrompe.

La composizione farmaceutica

Appurato che la pillola del giorno dopo è cosa ben diversa rispetto alla pillola anticoncezionale estroprogestinica e quindi può essere impiegata unicamente in qualità di metodo contraccettivo di urgenza, è bene sapere che non esiste una sola pillola contraccettiva, ma due tipi differenti: la diversità sta nella composizione ormonale.

Il primo tipo di pillola del giorno dopo è il Levonorgestrel, il quale è un principio attivo progestinico che viene usato ad alte dosi – non è un caso che sia presente in numerose pillole anticoncezionali, non di rado assocciato ad estrogeni: la confezione include due pillole da 0.75 milligrammi.

Entrambe devono essere assunte: la prima il prima possibile, la seconda dopo dodici ore dall’assunzione della prima. A volte si suggerisce di assumere le due pillole nello stesso momento, per evitare che ce ne si dimentichi una. Il dosaggio di Levonorgestrel, che nel nostro Paese è conosciuta come Levonelle o come NorLevo, è tra le venti e le trenta volte più elevato rispetto a quello delle pillole contraccettive tradizionali.

Il secondo tipo di pillola del giorno dopo prende il nome da chi l’ha ideata, Yuzpe, ed è sul mercato da più di 40 anni, visto che è stata immessa nel 1974: si caratterizza per una dose molto elevata di progestinici e di estrogeni in duplice dose, con un intervallo di 12 ore tra una dose e l’altra, il che presuppone una contraccezione di urgenza che, però, non è molto efficace. Proprio per questo motivo è utilizzata di rado, senza dimenticare che i suoi effetti collaterali sono ben più pesanti rispetto a quelli del Levornorgestrel.

Come funziona

Il meccanismo di azione della pillola del giorno dopo è articolato e complesso. Se l’ovulazione non si è ancora verificata, viene arrestata dalla pillola, la quale ostacola la transizione degli spermatozoi verso le tube e verso l’utero, così da modificare la loro funzionalità.

Se, invece, l’ovulo è già stato rilasciato, la pillola evita che la fecondazione avvenga: in altri termini, viene impedito che la cellula uovo incontri lo spermatozoo. Nel caso in cui l’impianto dello zigote sia già avvenuto, d’altro canto, non c’è nulla da fare: la pillola del giorno dopo si rivela inefficace, a dimostrazione del fatto che non si è in presenza di una pillola abortiva. Anche per questo motivo, se la pillola viene assunta troppo tardi e dunque oltre le 72 ore seguenti il rapporto non protetto, se la gravidanza inizia il corretto sviluppo e la crescita dell’embrione non vengono compromessi. Non bisogna temere, comunque, malformazioni di vario genere all’embrione, proprio perché il Levonorgestrel è un progestinico.

L’efficacia della pillola del giorno dopo

Per quel che riguarda la sicurezza che la pillola del giorno dopo è in grado di garantire, anche dal punto di vista della sua efficacia, va sottolineato che dipende dalla tempestività con la quale viene assunta. Nello specifico, le statistiche rivelano che la pillola è efficace in 85 casi su 100 se la pillola viene assunta dopo 24 ore, ma in più di 99 casi su 100 se viene assunta entro 12 ore dal rapporto a rischio.

Insomma, più tempo trascorre, più è probabile che la gravidanza inizi: per esempio, con l’assunzione successiva alle prime 24 ore l’efficacia di questo sistema contraccettivo è inferiore al 60%. Appare evidente, quindi, che è indispensabile rivolgersi a un consultorio o al proprio medico il prima possibile perché la pillola del giorno dopo venga prescritta.

Le controindicazioni

pillola del giorno dopo effetti collaterali

Nella pillola del giorno dopo, come già accennato, le dosi di Levonorgestrel presenti sono molto alte: è per questo che questo sistema di contraccezione di emergenza deve essere sfruttato, appunto, solo in casi di emergenza e non tutte le volte che si pensa di avere a che fare con un rischio di gravidanza.

Il quantitativo consistente del principio attivo, infatti, potrebbe causare un sovraccarico del metabolismo del fegato, con una maggiore probabilità di intossicazione epatica. Detto questo, non ci sono controindicazioni specifiche né effetti collaterali di alcun genere.

Conclusioni

La pillola contraccettiva, in sintesi, è un metodo di contraccezione di urgenza che non può essere considerato in alcun modo abortivo poiché impedisce la gravidanza invece di interromperla: il principio attivo di riferimento è il Levonorgestrel, che viene adoperato a dosi molto elevate.