Angelica

Chi cerca la “medicina divina” cerca l’angelica, una pianta boschiva, ma non spontanea, dalle leggendarie proprietà benefiche: averla a portata di mano non potrà che essere d’aiuto quando si vuole guarire in modo assolutamente naturale, dai piccoli mani che colpiscono il corpo umano.

angelica

Angelica: la pianta

L’angelica appartenente alla famiglia delle Ombrellifere, è una pianta boschiva che cresce nell’Europa Settentrionale ed Orientale; trova larga diffusione nelle valli montane, prediligendo ambienti molto umidi, come ad esempio le rive di fiumi, laghi e ruscelli.

Si conoscono 2 specie di Angelica, l’Arcangelica e la Selvatica, simili nell’aspetto, tanto da non poter essere distinte da un occhio poco allenato; l’angelica può raggiungere un’altezza di 1,5 – 2 metri, ha foglie molto larghe e fiori piccoli e verde chiaro, tanto ravvicinati da formare un piccolo ombrellino.

Le sue origini si perdono nella notte dei tempi, tanto da far risalire la sua diffusione fra gli umani all’Arcangelo Raffaele, che la portò sulla terra affinché l’uomo potesse apprezzarne gli effetti benefici. Da qui probabilmente l’attributo arcangelica e l’appellativo di “medicina divina”.

Difatti, l’angelica vanta la presenza, tra i suoi costituenti chimici di un olio essenziale ricco di pinene, bisobolene e betafellandrene, inoltre possiede le cumarine e le furanocumarine tipiche della famiglia delle umbrellifere, fra cui ricordiamo l’arcangelina e l’arcangelicina. Non mancano i flavonoidi a completare questo quadro che rende questa pianta benefica, ed utilizzabile per gli usi più disparati.

Proprietà benefiche riconosciute

L’angelica ha proprietà espettoranti, carminative, spasmolitiche, stimolanti, digestive, toniche, antinfiammatorie ed emmenagoghe. E’ efficace per guarire dagli stati di affaticamento, ma anche per lenire i dolori derivati dal ciclo mestruale o dalle emicranie nervose. Ha proprietà benefiche nelle insufficienze epatiche, così come nelle digestioni lente o difficili.

Può anche essere assunta come antidoto dopo l’ingestione di cicuta o belladonna: in questo caso riesce a contrastare l’efficacia del veleno. Se queste proprietà sono valide sia per l’angelica arcangelica, che per quella selvatica, a quest’ultima si riconoscono anche effetti benefici su bronchiti e coliti.

E’ inoltre bene ricordare che quando l’angelica è assunta in piccole dosi ha effetti stimolanti sull’organismo, mentre assunta in dosi maggiori può avere effetti depressivi.

Angelica Conclusioni

A differenza dell’angelica selvatica o silvestre che cresce spontaneamente nei boschi ed è difficilmente coltivabile, l’angelica arcangelica è coltivata da tempi antichi e di questa pianta l’uomo utilizza semi, fiori e radici per ottenere non solo infusi e medicamenti salutari, ma anche liquori digestivi molto efficaci.

Coltivarla in giardino o in vaso sul terrazzo di casa è la soluzione per chi sta cercando una pianta capace di regalare benessere Made in Nature.