Morbo di Crohn: sintomi, diagnosi, alimentazione, cura

Il morbo di Crohn, noto anche come malattia di Chron, è una malattia cronica intestinale di tipo infiammatorio che è stata scoperta solo nel secolo scorso, agli inizi degli anni ’30 del XX secolo: si può manifestare nell’intero canale alimentare, a partire dalla bocca per arrivare all’ano. Vale la pena di conoscerne i sintomi e le eventuali cure.

Morbo di Crohn

I sintomi del morbo di Crohn

Chi soffre della malattia di Crohn deve fare i conti con segmenti intestinali che risultano ulcerati, edematosi e infiammati, oltre che ispessiti per tutto lo spessore della parete. Non è raro che capitino delle complicanze di carattere locale, tra le quali fistole addominali, ascessi, emorragie intestinali o addirittura perforazioni, senza dimenticare diverse complicanze sistemiche.

Una delle caratteristiche peculiari del morbo di Crohn è rappresentata dall’alternarsi di periodi di riacutizzazione con fasi di benessere: il fatto che si tratti di una malattia cronica non vuol dire che i pazienti non possano beneficiare di periodi di benessere anche molto lunghi; comporta, però, che periodicamente riappaia la fase acuta di infiammazione.

Il quadro clinico, in ogni caso, cambia in funzione di molteplici fattori, fermo restando che uno dei sintomi più comuni è la diarrea, con o senza emissione di muco rettale, con o senza sanguinamento, più o meno abbondante. La diarrea, che è ricorrente, non di rado è accompagnata da dolori addominali che a volte possono essere così forti da poter essere confusi con attacchi di appendicite.

Il malassorbimento e la diminuzione di appetito che questa malattia composta, inoltre, è in grado di causare la febbre e, soprattutto, un dimagrimento notevole, con una diminuzione di peso di 10 o 15 chili anche in breve tempo. Il morbo di Crohn può essere alla base di complicanze extraintestinali che possono riguardare l’apparato cutaneo, l’apparato epatico, l’apparato oculare, l’apparato renale e l’apparato articolare, ma anche di fenomeni di anemia.

La diagnosi della malattia di Crohn

Il morbo di Crohn, come detto, si può manifestare nell’intero canale alimentare, anche se la gran parte dei casi ha a che fare con la parte conclusiva dell’intestino tenue: si parla, in questi casi, di ileite. Si è in presenza di una colite, invece, quando il disturbo riguarda tratti variabili del colon; l’ileo-colite, infine, interessa tutte e due le zone. L’instaurazione dei fenomeni è progressiva, costante ma lenta.

Nel momento in cui i sintomi di esordio del morbo di Crhon sono di carattere extraintestinale – è il caso di un problema oculare o di un eritema nodoso a una gamba, per esempio – è difficile effettuare una diagnosi corretta e comunque ci vuole tempo per ottenerla. Vale la pena di precisare, però, che in tempi recenti si è assistito a un netto miglioramento delle tecniche diagnostiche e che rispetto al passato il periodo che passa tra la manifestazione dei primi sintomi e la diagnosi definitiva è diminuito.

Per quel che riguarda le modalità diagnostiche vere e proprie, si fa riferimento a dati di laboratorio, dalla coprocultura all’albuminemia, dalla ricerca di particolari tipi di anticorpi alla ricerca del sangue occulto nelle feci. Inoltre, si utilizzano esami strumentali quali la scintigrafia, il clisma opaco a doppio contrasto, l’ecografia addominale, la colonscopia, l’RMN, la TAC e la radiologia diretta dell’addome. Tramite endoscopia si esegue una biopsia del tessuto interessato.

Morbo di Crohn: quale regime alimentare seguire?

Non ci sono evidenze scientifiche, allo stato attuale, a proposito di una correlazione tra la comparsa della malattia di Crohn e il tipo di regime alimentare che si adotta. In ogni caso, si può intervenire sulla dieta sia per variarla che per dare sollievo ai sintomi intestinali, in modo tale da prevenire le recidive.

Quello che conta, al di sopra di ogni altra cosa, è che la dieta che si segue sia equilibrata e completa. Va detto che per molte persone non c’è bisogno di aggiustare la dieta in alcun modo, nel senso che si tratta di pazienti che riescono a tollerare qualsiasi tipo di alimento senza problemi. D’altro canto, per i soggetti più sensibili può essere necessario evitare gli alimenti piccanti, con una dieta povera di fibre. Si tratta, insomma, di limitare l’assunzione della verdura e della frutta, ma anche di mangiare poche noci e di contenere il consumo di tutti i derivati dei cereali integrali.

Chiaramente, è opportuno completare l’apporto di sostanze nutritive con integratori polivitaminici, visto che mangiando poca verdura e poca frutta potrebbero manifestarsi delle carenze vitaminiche. Da ricordare, infine, che il riso è considerato migliore dei legumi secchi.

Come si cura la malattia di Crohn

Parlare della cura del morbo di Crohn è piuttosto complicato, nel senso che per questa patologia non esistono delle cure definitive. Nei casi più gravi è necessario procedere a un intervento chirurgico per la rimozione del tratto di intestino malato, ma in quattro casi su cinque entro un anno si verifica una recidiva.

Il morbo colpisce in modo particolare i giovani (i suoi sintomi si possono manifestare a tutte le età, ma l’incidenza maggiore si ha tra i 15 e i 35 anni): è anche per questa ragione che si decide di ricorrere a un intervento chirurgico unicamente nei casi estremi, ovvero quando ci sono delle complicanze alquanto gravi o nel momento in cui i pazienti non rispondono alle terapie.

Conclusioni

Il morbo di Crohn, in conclusione, può essere considerato come una patologia ostica, sia per i sintomi che provoca, sia per la difficoltà di diagnosi e, soprattutto, di cura che lo caratterizza. Intervenire su ciò che si mangia è solo uno dei tanti rimedi utili per limitare le conseguenze negative del disturbo.

Da leggere: morbo di Crohn – Wikipedia