Morbo di Basedow-Graves: cause, sintomi, diagnosi e cure possibili

Avete mai sentito parlare del morbo Basedow-Graves? Forse no, eppure è all’origine di molti casi d’ipertiroidismo, una patologia che si sta diffondendo sempre di più. Pensate che, a livello mondiale, ne soffre fra l’1,5 e il 3% di persone, tra queste anche quelle in età prescolare.

Questa patologia ha maggiore incidenza nelle persone di sesso femminile e oltre i 60 anni di età e comunque in età adulta, ma può colpire tutti, come quasi ogni malattia.

morbo di basedow

Cosa causa il morbo Basedow-Graves-Graves

Il morbo Basedow-Graves-Graves, dal nome dei suoi scopritori, è comunemente chiamato gozzo tossico diffuso: ciò deriva dal fatto che, chi soffre di questa patologia, subisce un aumento del volume della tiroide, senza però che si verifichi la presenza di noduli.

Ma quale è la casusa scatenante di questa patologia? In merito… l’unica cosa certa ad oggi, è che il morbo di Basedow-Graves è una delle tante malattie autoimmuni. L’origine non è ancora stata chiarita ma è frequente che chi ne soffre abbia già avuto casi in famiglia – nel qual caso si tratta di ereditarietà – oppure che vi sia una componente genetica, una predisposizione del soggetto a contrarre questa patologia.

È possibile effettuare un’analisi genetica di laboratorio, specialmente in caso di rischio ereditario: nel sangue, vengono effettuate ricerche di alcuni anticorpi anomali, che aggrediscono il recettore del TSH – è l’ormone che viene prodotto dalla ghiandola Ipofisi e che va a stimolare la produzione di ormoni tiroidei – sviluppando una forma di ipertiroidismo che è quella che stiamo approfondendo, che prende il nome appunto di morbo Basedow-Graves.

In pratica, la sollecitazione sugli ormoni tiroidei – l’FT4 e l’FT3 – e il conseguente blocco della produzione dell’ormone tiroideo conosciuto come TSH, crea questo tipo di squilibrio nella tiroide che, per proteggersi produce un surplus di ormoni, dando luogo alla patologia.

Per quanto si sia compreso il meccanismo però, non è ancora chiaro il motivo per cui si crei questo vero e proprio attacco da parte degli anticorpi. Solo quando sarà compreso questo meccanismo sarà possibile sviluppare una cura che tenderà – se non a eradicare il problema – a mitigarne la pesante sintomatologia.

Sintomatologia

1) Fase iniziale

Quando il morbo Basedow-Graves-Graves è nella fase iniziale, può essere difficile rendersene conto e ciò a causa del fatto che, i sintomi si presentano in forma leggera. Può accadere ad esempio, di sentirsi più ansiosi del solito o subire cambiamenti repentini dell’umore. Oppure accorgersi di avere difficoltà ad addormentarsi. O scoprire di essere irritabili e particolarmente sensibili o depressi. Sintomi che possono essere scambiati con un periodo di stanchezza psicofisica o tristezza, che – specialmente nel caso delle persone di sesso femminile – sono gli stessi che si presentano ad esempio durante il ciclo mestruale o in menopausa.

Altri sintomi che possono passare per essere causati da motivi diversi, sono il tremore alle mani e la mancanza di concentrazione, anch’essi sintomi che possono presentarsi per altre ragioni nell’arco della vita di qualsiasi essere umano.

2) Patologia conclamata

Una volta conclamato, il morbo Basedow-Graves rivela altri sintomi, che vanno dalle aritmie cardiache alla tachicardia e si può arrivare a soffrire di fibrillazione atriale. E ancora: iperidrosi – un aumento smodato della sudorazione – con intolleranza al caldo, debolezza diffusa, arrossamenti nella zona del viso che si propagano al collo e anche disturbi ginecologici: nei casi più gravi e nelle donne, si può arrivare all’amenorrea, l’assenza di ciclo mestruale.

Non dimentichiamo poi uno dei sintomi classici di questa malattia: l’esoftalmo, caratterizzato da occhi che sporgono esageratamente verso l’esterno, dando al soggetto che ne soffre, un’apparenza particolare e subito riconoscibile. All’inizio però, prima che gli occhi inizino a sporgere fuori dalle orbite, si nota solo una frequente lacrimazione associata a irritazione e fastidio alla luce, la cosiddetta fotofobia.

Non basta: chi è affetto dal morbo Basedow-Graves, spesso sperimenta un calo del livello di fertilità e anche della libido, oltre a poter soffrire di frequenti scariche di diarrea.

Completano il quadro sintomatologico, una sensazione di fiato corto, fragilità delle unghie e calo ponderale, anche se ci sono casi in cui il paziente aumenta di peso invece che perderlo, in queste situazioni si parla di morbo Basedow-Graves grasso.

Un’altra delle manifestazioni visibili, è caratterizzata dal gozzo: si tratta di un rigonfiamento che si nota nel collo, ed è dovuto a un aumento del volume della tiroide, anche se non è matematicamente presente in chi soffre di morbo Basedow-Graves. La sintomatologia fin qui descritta, può non allarmare le persone anziane, perché molti dei sintomi sono riportabili all’età e quindi, si corre il rischio di non avere una diagnosi precoce.

Diversa è la situazione nei pazienti anziani ma che soffrono di astenia – stanchezza cronica – oppure che sono cardiopatici. In questo caso, la sintomatologia si accentua e porta la persona a rivolgersi al proprio medico di fiducia.

Diagnosi

Il medico specialista, chiederà al paziente di effettuare le analisi del sangue mirate: controllo dei livelli di FT3, FT4 e THS e la verifica della presenza di anticorpi tiroidei. Collateralmente, visiterà la persona per verificare obiettivamente la presenza di sintomi che possono essere legati al morbo Basedow-Graves.

Oltre all’esame obiettivo, è necessario effettuare anche un’ecografia della tiroide e – in alcuni casi – anche un ecocolordoppler, per controllare lo stato di vascolarizzazione della tiroide che, quando è iper-sollecitata a funzionare, può presentare anomalie in questo senso.

Oggi si evita di procedere anche con un esame, la scintigrafia, che un tempo era largamente richiesto. Evitare una scintigrafia è un bene, dal momento che, per effettuarla, è necessario l’impiego di sostanze che possono essere molto tossiche per l’organismo.

Cure – terapie

Per curare il morbo Basedow-Graves si utilizzano sostanziamente 3 tipi di terapie:

  1. Tramite farmaci inibitori degli ormoni tiroidei – farmaci modulatori degli effetti degli ormoni sul corpo – trattamento con iodio radiottivo;
  2. Intervento chirurgico atto a rimuovere una parte o tutta la ghiandola tiroidea;
  3. Dieta ed attività fisica.

Conclusioni

Il morbo Basedow-Graves è una patologia da tenere bene sotto controllo, anche perché – abitualmente – ha la peculiarità di non essere continua: i pazienti alternano periodi di remissione dei sintomi ad altri in cui la sintomatologia si presenta in maniera particolarmente aggressiva. Per tale motivo, curarsi per mitigare i sintomi è assolutamente conveniente, per non incorrere in un aggravamento anche della condizione di vita.