Il mango è un frutto carnoso prodotto da piante esotiche: si tratta di alberi che sono in grado di vivere addirittura per tre secoli e che, in natura, possono superare senza problemi altezze di 30 metri, con tronchi dalla circonferenza di 10 metri. Il mango comune per maturare ha bisogno di alcuni mesi; la buccia è adesa alla polpa, che a seconda dei casi può mostrare un colore che va dal giallo scuro al rossastro, passando per l’arancione.

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Mango: il frutto e le sue origini
Gli esperti sono abbastanza concordi nel ritenere che le origini del mango debbano essere ricondotte al territorio dell’Asia meridionale: da qui il frutto sarebbe stato esportato in varie zone del mondo, essenzialmente tropicali. Attualmente le coltivazioni di mango si trovano in Africa, in Cina e in India, con appezzamenti più piccoli in America Latina, in California, in America Centrale e in Spagna, tra le Isole Canarie e l’Andalusia. In qualsiasi caso, si tratta di un frutto esotico, una caratteristica di cui è bene tenere conto se si è in cerca di notizie su come coltivare il mango: vuol dire che ha bisogno di temperature piuttosto elevate, di climi caldi e di una continua esposizione al sole.
Anche se le sue origini sono asiatiche, è possibile coltivare il mango in vaso a patto che il clima sia sufficientemente caldo. Non che non lo si possa coltivare nel nord de paese, ma per avere buoni e grandi frutti la pianta necessita di molto sole e di un clima piuttosto caldo.
Mango: caratteristiche nutrizionali
Sia nella polpa che nella buccia del Mango si riscontra un contenuto elevato di sostanze anti-ossidanti, tra i quali i polifenoli: si ricordano il kaempferolo, l’acido caffeico, l’acido gallico, la quercetina, i tannini, la mangiferina, le catechine e gli xantoni del mango. Presenti anche i carotenoidi come la luteina, l’alfa carotene e il beta carotene e gli acidi grassi essenziali omega 3 e omega 6.
Alcuni composti che si ritrovano nella buccia del mango contribuiscono a prevenire delle forme tumorali e offrono un valido aiuto per contrastare patologie come l’ipercolesterolemia e il diabete mellito di tipo 2. Non solo: sembra che il lupeolo e cioè il triterpene del mango, abbia effetti positivi rispetto all’ipertrofia prostatica e inibisca le neoplasie della pelle.
Nel momento in cui il mango viene consumato crudo, il valore energetico che garantisce è piuttosto elevato, ed è il risultato di carboidrati semplici come il fruttosio; notevole è il contenuto di fibre, a differenza di quello di lipidi e di proteine che è quasi trascurabile. Presenti anche alcuni tipi di sali minerali, citiamo ad esempio il magnesio, il selenio, lo zinco, il calcio, il potassio ed il rame. Il frutto contene inoltre i carotenoidi e l’acido ascorbico, vale a dire la vitamina A e la vitamina C.7
Principali valori nutrizionali presenti in 100 gr. di Mango
Ipotizzando di avere a che fare con una porzione di 100 grammi di mango, la parte edibile è di 73 grammi; 82.8 grammi sono composti da acqua, a cui si aggiungono 1 grammo di proteine e 0.2 grammi di lipidi. In totale, sono 12.6 i grammi di carboidrati: si tratta solo di zuccheri solubili, mentre non c’è amido. Per quel che riguarda i minerali, si segnalano 250 mg di potassio, 1 mg di sodio, 0.5 mg di ferro, 11 mg di fosforo e 7 mg di calcio. Ancora, i valori nutrizionali del frutto evidenziano 28 mg di vitamina C, 0.6 mg di niacina, 0.04 mg di riboflavina e o.02 mg di tiamina.
Principali proprietà benefiche del mango
Grazie all’elevato contenuto di vitamine, il mango può essere considerato un valido alimento anticancro; per di più, è un integratore naturale di energia (infatti molto spesso è utilizzato nei centrifugati energizzanti) e aiuta a combattere la stanchezza grazie al magnesio, al calcio e al potassio di cui è composto. Le sue proprietà benefiche si concretizzano soprattutto dal punto di vista dell’intestino, in virtù della presenza di fibre e di acqua, che favoriscono la motilità ed aiutando quindi tutti coloro che ne soffrono a combattere la stitichezza . Chi soffre di costipazione e di stitichezza, pertanto, ha la possibilità di trarre vantaggio da un consumo regolare di questo frutto, che va ad agire sulla peristalsi intestinale in modo importante.
Tra gli anti-ossidanti di cui è ricco, si segnala il lupeol, a sua volta decisivo per le sue proprietà anti-tumorali ma anche per il suo effetto anti-infiammatorio.
Per chi soffre di diabete il mango non è un prodotto ideale, dal momento che il suo contenuto di fruttosio è piuttosto consistente: ciò non vuol dire che debba essere eliminato del tutto dalla dieta di un soggetto diabetico, ma semplicemente che va consumato in occasione di pasti in cui non si ingeriscono altri carboidrati.
Tra le proprietà benefiche di questo alimento merita di essere messa in evidenza la sua capacità di depurare (ingrediente sempre presente nei centrifugati depurativi) e in un certo senso di ripulire – il corpo umano: ciò si spiega con il suo notevole potere diuretico, che per altro si rivela utile anche nel caso in cui si soffra di ritenzione idrica.
Al di là delle doti afrodisiache che gli vengono attribuite dalle popolazioni asiatiche che lo consumano tutti i giorni, il mango è ricco di beta carotene, che è il precursore della vitamina A: contribuisce, quindi, a garantire una piacevole abbronzatura, dal momento che è coinvolto nella produzione di melanina e in più ha effetti benefici sulla vista.
La presenza di enzimi coinvolti nella digestione rende il frutto consigliato a coloro che sono spesso alle prese con problemi gastrici. Il mango, in più, può essere consumato senza problemi da chi è a dieta perché vuol perdere peso.
Studi scientifici dicono che…
Una ricerca presentata a San Diego ha rilevato che il mango ha la capacità di contrastare e di rallentare la progressione del tumore al seno, che è uno dei più diffusi tra le donne. Sono necessari studi supplementari per trovare una conferma a questa scoperta, ma ciò su cui gli studiosi sono d’accordo e che ormai non può essere contestato, è che il mango può proteggere le persone non solo rispetto ad alcune forme di cancro, ma anche all’obesità e agli stati infiammatori dell’intestino. Gli scienziati del Texas AgriLiffe Reserachnel, per esempio, pochi anni fa hanno notato che il frutto riesce a prevenire la diffusione del tumore al colon, oltre che del tumore al seno.
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Come individuare il giusto grado di maturazione del frutto
Per individuare il giusto grado di maturazione del mango è necessario valutare la forma del frutto, che cambia a seconda della varietà che si prende in considerazione: il Manila, per esempio, è allungato e sottile, mentre il Francis ha una forma che ricorda quella di una esse. La buccia intorno al gambo, inoltre, dovrebbe essere carnosa e arrotondata: infatti, il picciolo è abbastanza piatto prima della maturazione, mentre si alza quando il mango è maturo, proprio perché la buccia si arrotonda.
Osservando la buccia, inoltre, si può notare se sono presenti dei puntini, che in genere segnalano che il grado di maturazione raggiunto è quello adeguato.
Per quel che riguarda l’olfatto, annusando il frutto si può capire se il punto di maturazione è già stato superato: se l’odore emesso è alcolico o acido, vuol dire che è troppo tardi e che di lì a poco il mango comincerà a marcire. Infine, come per tutti i frutti, è importante imparare a riconoscere un mango maturo dal tatto; se è duro vuol dire che è acerbo, mentre se è troppo molliccio significa che è eccessivamente maturo.
Come sbucciare e mangiare il mango
Dopo aver lavato il frutto, per sbucciarlo è sufficiente tagliare la parte superiore e poi praticare delle incisioni in senso verticale (un po’ come si fa con le arance): a quel punto le strisce di buccia potranno essere eliminate a mano senza difficoltà. Quindi il mangio può essere tagliato e mangiato a tocchetti.
Una soluzione alternativa è quella che prevede di mettere in pratica il cosiddetto taglio a porcospino: dopo avere appoggiato il frutto su un tagliere per il lato lungo, occorre tagliarlo di lato rispetto al nocciolo in modo da ottenerne due parti. La metà che presenta il nocciolo deve essere scavata con il coltello, in modo che il nocciolo stesso possa essere estratto: così non c’è altro da fare che spolpare il mango. Sulle due metà del frutto si effettuano dei tagli trasversali e longitudinali in senso obliquo, incidendo la polpa ma non arrivando alla buccia; premendo con le dita sulla buccia, la polpa può essere spinta verso l’alto. Con il coltello si prendono i vari cubetti e… buon appetito a tutti.
Usi del Mango in cucina
Come mangiare il Mango? Gli impieghi gastronomici a cui si presta il mango sono molteplici: ovviamente lo si può gustare così com’è, ma nulla vieta di ricorrere ad altre preparazioni speciali.
Il frutto acerbo, per esempio, può essere cotto e poi usato per la creazione di una salsa vegetale dalla consistenza densa che prende il nome di chutney.
Con la gelatina di mango, invece, si può cucinare una zuppa di lenticchie, di solita insaporita con dei peperoncini verdi.
Mescolando lo zucchero, il latte grasso e il mango maturo si ottiene una salsa denominata mango lassi, molto diffusa nel continente asiatico, ma vale la pena di provare anche il succo di aamras, a base di latte, zucchero e mango: lo si serve con il pane o con il riso.
Volendo, si può cuocere il mango alla griglia: basta tagliarlo a metà e poi piazzarlo sulla piastra calda.
Crudo e acerbo, invece, può essere conservato sotto spirito, sott’aceto o sott’olio in barattolo, ma anche polverizzato ed essiccato.
Conclusioni
Il mango, insomma, è un frutto che si fa apprezzare non solo per il suo gusto dolce, ma anche per le proprietà benefiche che lo contraddistinguono: le sue doti anti-ossidanti contrastano l’invecchiamento delle cellule e permettono di prevenire la comparsa di numerose patologie.