Kefir d’acqua: cos’è, benefici, controindicazioni, ricetta fai da te

Il kefir d’acqua è una bevanda che si ricava dalla fermentazione dei grani di kefir e che si caratterizza per la presenza di ingredienti che possono variare in base alle preparazioni: dalle foglie di menta fresche ai succhi di frutta, dal malto alla frutta secca, dal succo d’uva al limone, dalle radici di zenzero al miele, ognuno può decidere di realizzarlo come meglio crede. Non mancano, per esempio, le varianti a base di cumino, finocchio o anice.

Che cos’è il Kefir d’acqua

Leggermente alcolico, il kefir d’acqua è una bevanda frizzante e dissetante che presenta un elevato contenuto di probiotici, fermenti lattici, sali minerali e vitamine.

La percentuale di zucchero presente deve essere compresa tra il 3 e il 10%, mentre le quantità degli altri ingredienti possono variare. In genere, si usano i granuli di latte per la fermentazione del kefir d’acqua: è bene sapere, però, che ci sarà bisogno di alcuni giorni per l’adattamento dei granuli, con almeno un paio di fermentazioni il cui prodotto dovrà essere eliminato.

I granuli di kefir, una volta che l’adattamento si è completato, tendono a perdere il proprio colore e ad assumere un aspetto trasparente. L‘importante è che le fermentazioni avvengano solo in acqua e zucchero e che non si uniscano altri ingredienti.

Una volta adattati all’acqua, i granuli non possono più venire impiegati nella fermentazione del latte, dal momento che l’adattamento è una procedura irreversibile. Ciò si spiega con il fatto che sono più o meno una trentina le differenti specie di fermenti che si trovano nel kefir di latte, mentre nell’adattamento se ne trovano solo la metà: muoiono quelle che fermentano il lattosio.

I grani di kefir d’acqua possono essere utilizzati tutte le volte che si desidera, praticamente all’infinito: una volta che la bevanda è pronta, infatti, non c’è altro da fare che rimuovere i grani e inserirli in un po’ di acqua di cocco, di succo di frutta o di semplice acqua zuccherata.

Le proprietà benefiche del kefir d’acqua

Il kefir d’acqua contiene, tra i batteri della specie Lactobacillus, il L. nagelii, il L. hordei, il L. hilgardii, il L. casei e il L. brevis; in più, comprende lo Streptococcus lactis, l’Acetobacter orientalis, l’Acetobacter fabarum, il Leuconostoc mesenteroides e il Leuconostoc citreum.

Sono diversi i benefici che possono derivare dal consumo del kefir d’acqua, a cominciare dal fatto che si tratta di una bevanda probiotica ottima per i vegetariani e per i vegani. In più, l’assenza di glutine fa in modo che possa essere assunta anche da coloro che sono intolleranti a questa sostanza e dai celiaci.

A proposito di intolleranze, chi non può assumere il lattosio non avrà problemi con il kefir d’acqua, che è anche perfetto per consolidare il sistema immunitario e fornisce un valido aiuto per la malattia di Chron e altre patologie autoimmuni.

Va ricordato che la bevanda è utile anche per tenere lontani il diabete e la pressione alta; ha effetti benefici sulla regolazione dei livelli di colesterolo e, in base a uno studio che è stato reso noto dal Journal of Diary Science, ha un ruolo prezioso nella lotta al tumore al seno.

La bevanda viene considerata un prodotto eccellente i cui effetti benefici aiutano a migliorare la salute del sistema digerente in modo efficace, grazie ai probiotici contenuti e per lo stesso motivo può contrastare la sindrome dell’intestino irritabile.

Anche chi ha a che fare con l’insonnia, con le allergie, con l’acne, con la depressione o con la stanchezza può trarre un notevole beneficio dal consumo di kefir d’acqua, che permette di combattere la comparsa di problemi alla pelle.

Infine, meritano di essere menzionate le sue proprietà antibiotiche e antinfiammatorie, mentre una ricerca che è stata pubblicata dal Journal of the American Dietetic Association ha rilevato un abbassamento dei sintomi dell’intolleranza al lattosio.

Come preparare il Kefir D’acqua: ricetta

Per preparare in casa il kefir d’acqua è necessario avere a disposizione un litro di acqua naturale, 3 cuccchiai di granuli di kefir d’acqua, un frutto secco a scelta (per esempio, una prugna secca, un fico secco, un’albicocca secca, a seconda dei gusti), un pizzico di cannella, un baccello di vaniglia, tre spicchi di limone e 32 grammi di zucchero naturale.

Al posto del limone si può ricorrere a un altro tipo di frutta acidula, come per esempio i mirtilli, mentre la vaniglia può essere sostituita da altri aromi naturali.

Per prima cosa, è necessario versare all’interno di un contenitore trasparente un litro di acqua naturale, poi vi si aggiunge lo zucchero e si mescola fino a che lo stesso non si discioglie completamente. Q questo punto si aggiunge un frutto secco, il limone e i granuli del kefir, oltre alla cannella e agli altri aromi naturali.

Il composto così preparato e amalgamato deve essere lasciato per 48 ore in un barattolo a temperatura ambiente. Il consiglio è quello di basarsi sullo zucchero di cotto naturale, che permette di mantenere basso l’indice glicemico del prodotto, ma in alternativa può andare più che bene anche lo zucchero di canna integrale; è bene non esagerare, invece, con il miele, che può – sul lungo termine – finire per indebolire i fermenti.

Particolare attenzione deve essere prestata alle quantità e alle dosi: per la buona riuscita della bevanda, infatti, è indispensabile il corretto equilibrio di ingredienti, così che i grani si possano nutrire e possano fermentare in maniera adeguata. Il rapporto base raccomandato è di 30 o 40 grammi di zucchero per ogni litro di acqua; se si usasse una quantità di zucchero inferiore, i grani non potrebbero nutrirsi nella misura necessaria.

Lo zucchero che resta dissolto nella bevanda cambia a seconda delle condizioni di coltura e dell’ambiente: più aumenta il tempo di coltura e meno zucchero rimane, ma ciò non vuol dire che sia necessario prolungare la coltura stessa per giorni e giorni.

Le controindicazioni

L’assunzione di kefir d’acqua non fa registrare controindicazioni o effetti collaterali di particolare rilievo: la sola accortezza che è opportuno mantenere e che deve essere dettata più che altro dal buon senso, è quella che prevede di non esagerare con le dosi, in modo da non avere a che fare con crampi intestinali o stitichezza.