Integratori di vitamina D: quando e come usarli

La vitamina D rappresenta un valido alleato nel benessere dell’organismo, sebbene venga spesso sottovalutata. In realtà, il suo ruolo si mostra fondamentale nel garantire un corretto assorbimento e utilizzo di minerali importanti, come il calcio e il fosforo.

Le fonti alimentari di vitamina D sono limitate ed il principale modo in cui il nostro corpo sintetizza tale nutriente è l’esposizione ai raggi UVB: non a caso, si parla anche di “vitamina del sole”. Può succedere tuttavia, che sia necessario assicurarsi dei corretti livelli di vitamina D attraverso l’assunzione di integratori, in modo mirato e sotto consiglio medico.

Gli integratori di vitamina D sono molto utili, appositamente realizzati in modo tale da garantirne un consumo semplice e sicuro. In commercio se ne trovano diversi tipi, spesso aromatizzati ed anche masticabili, per una migliore assunzione: in gran parte vengono realizzati con formulazioni del tutto naturali, perfettamente adatti anche a chi segue una dieta vegetariana o vegana.

È opportuno, tuttavia, non esagerare mai con le dosi di integratori di vitamina D: alcuni studi hanno infatti mostrato la possibilità di insorgenza di alcuni effetti collaterali. Ma vediamo più nel dettaglio i vari aspetti legati al mondo degli integratori di vitamina D.

Carenza di vitamina D: quando sono necessari gli integratori

La carenza di vitamina D è molto frequente, dal momento che spesso il tempo trascorso sotto i raggi del sole non è sufficiente. Il quantitativo giornaliero raccomandato parte dai 5 mcg (200 Unità Internazionali) e arriva fino a 15/20 mcg (600-800 UI), a seconda dell’età e dello stile di vita. Qualora tale fabbisogno non venga soddisfatto attraverso l’esposizione solare ed una corretta alimentazione, sotto consiglio medico è possibile assumere degli integratori, per apportare un adeguato quantitativo di questo micro-nutriente nel nostro organismo.

Situazioni di ipovitaminosi D da correggere con integratori si riscontrano soprattutto nelle donne che hanno superato i 50 anni e vanno incontro alla menopausa: in questo caso si alza il rischio di osteoporosi e molto spesso il ginecologo o il medico di famiglia consiglia l’assunzione di integratori di vitamina D e di calcio, per prevenire o curare la fragilità delle ossa.

La carenza di vitamina D può riguardare anche i giovani e gli adulti di entrambi i sessi, soprattutto a causa di uno stile di vita che preveda troppo tempo trascorso in luoghi chiusi, in casa oppure in ufficio, sempre lontani dal sole. Altro elemento di rischio può essere un’alimentazione poco sana e completamente priva degli alimenti più ricchi di vitamina D.

Al tempo stesso, anche i bambini possono soffrire di uno scarso apporto di vitamina D, con rischi anche gravi per la propria salute, fino ad arrivare al rachitismo. Ecco perché in alcuni casi i pediatri consigliano di far assumere alcuni integratori ai più piccoli, per evitare che le riserve di questa vitamina si abbassino troppo. In via preventiva gli stessi integratori possono essere prescritti anche alla mamma durante la gestazione e l’allattamento.

In linea generale, sempre a seguito del parere del medico curante, si ricorre all’utilizzo di integratori di vitamina D in tutti quei casi in cui il regime alimentare e l’esposizione al sole non siano sufficienti. Gli integratori si rivelano un valido aiuto per il trattamento delle varie patologie collegate ad ipovitaminosi D, quali ad esempio osteomalacia, rachitismo, psoriasi, dolori e debolezze muscolari, fragilità ossea e insufficienza renale cronica. 

Vantaggi e modalità di utilizzo degli integratori

I giusti livelli di vitamina D contribuiscono attivamente a mantenere forte il tessuto osseo, così come un sistema nervoso stabile ed una coagulazione sanguigna normale. La funzione principale di questo nutriente è proprio quella di promuovere la mineralizzazione delle ossa, aiutando anche i denti a trarre forza e bellezza dalle sue proprietà benefiche.

Ecco quindi che l’utilizzo degli integratori assicura indubbi vantaggi che vanno ad interessare un’ampia gamma di aspetti. In commercio sono molto diffusi gli integratori realizzati con vitamina D3 (di origine animale). Gli studi individuano infatti in questa tipologia la forma di vitamina D più biodisponibile e immediatamente efficace per assicurare giuste concentrazioni di questo nutriente nel sangue. Esistono tuttavia anche diversi prodotti realizzati con vitamina D2 (di origine vegetale), perfetti per essere assunti anche da vegani e vegetariani.

Per diventare biologicamente attiva, la vitamina D va incontro ad un processo di doppia idrossilazione, prima a livello epatico e poi a livello renale. Una volta attivata, si comporta come un vero e proprio ormone, andando ad agire soprattutto a livello intestinale per migliorare l’assorbimento del calcio alimentare. Viene veicolata all’interno dell’organismo attraverso le sostanze grasse, aiutando a regolare non solo l’assorbimento di calcio, ma anche di fosforo e vitamina A. Gli integratori garantiscono un sostegno fondamentale proprio per questi processi.

Dal momento che si tratta di una vitamina liposolubile, per massimizzarne l’assorbimento è opportuno assumere gli integratori a pranzo o a cena, insieme a cibi grassi. La vitamina D è in grado di mantenere inalterate le sue proprietà anche a contatto con la luce e il calore, sebbene si consigli sempre di tenere le confezioni di integratori in luoghi freschi e asciutti. La posologia dipende molto dal tipo di integratore che si utilizza, così come la consistenza, dal momento che esistono integratori in compresse, in softgel o anche in gocce.

Svantaggi e controindicazioni nell’uso di integratori

La vitamina D è considerata un integratore da poter assumere in sicurezza, essendo ben tollerato dalla maggior parte delle persone. Tuttavia, è possibile andare incontro ad alcuni effetti collaterali, soprattutto in caso di un dosaggio non adeguato alle proprie esigenze.

Tra i principali svantaggi collegati ad un uso improprio degli integratori di vitamina D si registrano episodi di sonnolenza, debolezza, stanchezza, mal di testa, nausea e perdita di appetito. Se non si interviene immediatamente, correggendo la modalità di assunzione, si può andare incontro a situazioni di sovradosaggio con il rischio che nel lungo periodo si arrivi ad un aumento dei livelli di calcio nel flusso ematico o a tossicità da vitamina D.

Ecco perché è necessario prestare grande attenzione ad un corretto utilizzo degli integratori, anche in caso di carenza. Per ripristinare una condizione di normalità è sufficiente sospendere o ridurre l’integrazione. Se si dovesse arrivare a superare la quantità necessaria all’organismo, gli effetti benefici degli integratori andrebbero ad annullarsi, fino al rischio di vere e proprie complicanze.

Si consiglia sempre una preventiva analisi del sangue e controlli periodici, oltre a non fermarsi esclusivamente all’utilizzo degli integratori: i raggi solari e gli alimenti che contengono la vitamina D , rimangono una fonte essenziale da cui attingere per combattere tutti i casi di ipervitaminosi D.