Il giradito, noto anche con il nome di patereccio, rappresenta un’infezione piuttosto fastidiosa che può colpire sia le unghie dei piedi che le unghie delle mani. Esso può essere causato da motivi diversi: uno tra i più comuni è rappresentato dall’onicofagia, vale a dire dalla consuetudine di mangiarsi le unghie.

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Cosa causa il giradito
Alla base del patereccio – giradito, in ogni caso, possono esserci tante ragioni: per esempio, una manicure eseguita in maniera non adeguata o troppo aggressiva, o più semplicemente effettuata con strumenti non sterilizzati, che hanno determinato l’infezione.
Tra le possibili cause scatenanti si segnalano anche il contatto frequente con l’acqua e il diabete. Accade, in pratica, che l’infiammazione sia causata dalla presenza dei batteri, che vanno a insinuarsi in lesioni di piccole dimensioni.
Uno dei problemi di questo disturbo va individuato nei sintomi, che nella maggior parte dei casi si rivelano alquanto fastidiosi: infatti, in presenza dell’infezione l’organismo reagisce con il gonfiore della zona interessata, che in più si riempie di pus.
Va detto, per altro, che quasi sempre il problema si rivolge nel giro di pochi giorni: se così non succede, è necessario chiedere il parere del proprio medico di base, per scongiurare il rischio che anche gli strati sottocutanei più profondi siano interessati da patologie, magari più gravi.
Come si cura il patereccio
Per evitare le conseguenze negative del giradito non c’è bisogno di ricorrere a farmaci o medicinali: sono sufficienti, infatti, alcuni rimedi naturali. Basta avere a disposizione dell’olio essenziale di tea tree, un po’ di sale, del succo di limone, una pomata antibiotica, un po’ di acqua tiepida e della pellicola trasparente (quella che di norma viene utilizzata per la conservazione degli alimenti).
Il succo di limone può essere impiegato per realizzare un impacco, da posizionare per una trentina di minuti sulla zona interessata: in questo modo, il prurito viene alleviato, mentre sia l’infiammazione che il dolore si riducono sensibilmente. In effetti, nel giro di breve tempo si sperimenta una sensazione di sollievo immediato.
Una soluzione alternativa è quella che prevede di immergere il dito o le dita colpite dall’infezione in una soluzione di acqua tiepida e sale (meglio se si tratta di sale grosso), lasciandole dentro per circa venti minuti.
Questo trattamento deve essere ripetuto per tre giorni di seguito per tre volte al giorno e permette alle zone interessate di sgonfiarsi in maniera graduale: il sale, infatti, è un anti infiammatorio naturale molto potente, oltre che un eccellente disinfettante. In pochissimo tempo, i fastidi del giradito spariranno.
L’olio di tea tree: ottimo rimedio per curare il giradito
Anche l’olio essenziale di tea tree, come detto, può essere usato per curare il giradito. Non bisogna fare altro che applicare sul sito qualche goccia di questo prodotto, che è un antibatterico naturale ma al tempo stesso funge da antimicotico, da disinfettante e da cicatrizzante.
Dopo l’applicazione, il dito va avvolto all’interno di un bendaggio realizzato con la pellicola per alimenti, in modo tale che l’olio essenziale possa essere assorbito nel miglior modo possibile. Questo tipo di automedicazione, che è alternativa rispetto all’impiego del succo di limone, deve essere ripetuta per quattro giorni di seguito per tre volte al giorno.
Se si riscontrano dei peggioramenti, è consigliabile consultare il proprio medico: a volte può essere necessario ricorrere a una piccola incisione per favorire la fuoriuscita del pus.
Giradito: come riconoscerlo?
Insomma, se è vero che il giradito è piuttosto diffuso, può essere interessante sapere come riconoscerlo. L’infezione provocata dai batteri si palesa con un cambiamento di colore delle unghie, che possono diventare biancastre o, in altri casi, verdognole o gialle. Non di rado, può accadere che le stesse si stacchino dal letto ungueale.
Il patereccio non provoca particolare dolore, ma più che altro un leggero fastidio al giro cuticole, che diventa gonfio e rosso. Solo in situazioni molto gravi, o in soggetti deboli come i bambini e gli anziani, l’infezione può dare vita a sintomi come l’insonnia o la febbre. Benché in casi come questi sia consigliabile il ricorso a uno specialista, non è il caso di preoccuparsi o di allarmarsi: come noto, infatti, la febbre non è altro che una reazione dell’organismo rispetto a un problema; l’insonnia, d’altro canto, può derivare semplicemente dal fastidio di cui si soffre, che può rendere difficoltoso addormentarsi o disturbare il sonno.
Conclusioni
Ecco, quindi, che il giradito si rivela un nemico delle mani fastidioso ma facile da sconfiggere. Per evitare di incappare in questo disturbo, comunque, è consigliabile cercare di non mangiarsi le unghie e, quando ci si sottopone alla manicure, prestare attenzione alla corretta conservazione e sterilizzazione di tutti gli strumenti utilizzati. Non è un caso che tra i soggetti più colpiti dal patereccio, oltre agli onicofagi, vi siano i parrucchieri, i baristi e i giardinieri, che per il proprio lavoro usano molto le mani stando a contatto con l’acqua o con potenziali pericoli (cibi non conservati in modo corretto, schegge di legno, attrezzi per la cosmesi).