Ernia iatale: cos’è, sintomi, cause, cure e dieta

L’ernia iatale è una patologia che, nei casi più gravi, è in grado di provocare problemi piuttosto seri a chi ne soffre: nel caso in cui sia caratterizzata da dimensioni abbastanza significative, infatti, causa bruciori di stomaco che sono determinati dal riflusso degli alimenti e degli acidi che risalgono nell’esofago. Ecco perché è bene curarla.

ernia iatale

Cos’è l’ernia iatale

Quando si parla di ernia iatale si fa riferimento a un disturbo che riguarda lo stomaco: nei soggetti colpiti da questo problema, una porzione dello stomaco si sposta verso la cassa toracica e più in particolare in direzione dello iato esofageo; è possibile distinguere tra ernia da scivolamento, ernia fissa ed ernia complicata o mista.

Sintomi

Va detto che in quasi tutti i pazienti l’ernia iatale non genera dei sintomi evidenti, a maggior ragione se si ha a che fare con un’ernia iatale da scivolamento. In ogni caso, tali sintomi possono essere ricondotti al rigurgito o al bruciore di stomaco: entrambi derivano dalla produzione di acidi che dallo stomaco risalgono e rifluiscono in direzione dell’esofago.

Può capire che un soggetto colpito da ernia iatale fissa debba fare i conti con un reflusso gastro-esofageo cronico, che – nei casi più gravi – è in grado di provocare perdite di sangue, ulcere ed eventualmente asma. Una conseguenza è l’anemia, vale a dire la carenza nel sangue di globuli rossi.

Cause

Le cause dell’ernia iatale sono differenti a seconda della tipologia del problema. Per esempio, con l’ernia iatale da scivolamento, che rappresenta la versione meno preoccupante della patologia e che nella maggior parte dei casi non dà vita a sintomi, tutto dipende da un movimento dell’ernia di sali e scendi: in sostanza, l’ernia si avvicina e si allontana dalla cassa toracica di continuo.

Con l’ernia iatale fissa, nota anche come ernia paraesofagea, accade – invece – che la porzione dello stomaco sia in un certo senso imprigionata all’interno della cassa toracica, bloccata al punto da provocare reflusso gastroesofageo e, di conseguenza, una eruttazione frequente che dipende dal fatto che nello stomaco si accumula una grande quantità di aria.

Con l’ernia iatale mista, infine, tutto lo stomaco può migrare verso la cassa toracica: si tratta, in effetti, di una condizione grave e pericolosa.

In generale, comunque, gli esperti non hanno individuato in modo certo le cause alla base dell’ernia i., anche se è sicuro che esistono delle condizioni specifiche che predispongono alla comparsa di questo disturbo.

Al di là dei difetti congeniti e dell’ereditarietà determinata dai fattori genetici, come per esempio l’eccessiva apertura dello iato esofageo, di certo le condizioni di sovrappeso e, soprattutto, di obesità favoriscono l’insorgere del problema; lo stesso si può dire anche per una gestione non adeguata degli sforzi fisici, una postura sbagliata quando si è seduti e l’attitudine a produrre sollevamenti in maniera non corretta.

Tra gli altri fattori di rischio potenziali è bene menzionare anche l’età avanzata e frequenti colpi di tosse; infine, il vizio del fumo può contribuire, a sua volta, ad amplificare gli effetti del disturbo.

Rimedi

Per l’ernia iatale, i rimedi si basano, in sostanza, su un miglioramento dello stile di vita e sull’adozione di abitudini più corrette. Ciò vuol dire, per esempio, cercare di consumare con moderazione, o se possibile eliminare del tutto dalla propria dieta, tutte le sostanze che determinano un aumento del reflusso acido nell’esofago.

Quando si soffre di ernia iatale, sapere cosa mangiare è il primo passo per risolvere il problema: dovrebbero essere messi al bando, quindi, l’alcol e la menta, ma anche il cioccolato e la caffeina, oltre – in generale – a tutti gli alimenti ricchi di grassi.

Prestare attenzione al binomio tra e. i. e dieta è indispensabile per limitare l’esofagite, vale a dire l’infiammazione dell’esofago. A questo proposito, sarebbe consigliabile mangiare poco e spesso, con pasti poco sostanziosi che non rendano la digestione troppo faticosa; di sera, inoltre, dovrebbero passare non meno di due ore tra la conclusione della cena e l’ora in cui si va a dormire.

Cura

Chi cerca una cura per questo tipo di ernia allo stomaco, deve sapere che è necessario ricorrere a una terapia unicamente nel caso in cui il disturbo origini dei sintomi evidenti che compromettono la qualità della vita, come – per esempio – una difficoltà nella deglutizione o un bruciore di stomaco cronico. Una cura ad hoc, inoltre, è indispensabile per le ulcere e per le infiammazioni del tratto basso dell’esofago.

Ernia iatale e tachicardia

Spesso si registra una correlazione tra e. i. e tachicardia: può succedere, infatti, che l’ernia coinvolga anche la sfera cardiaca, per colpa dello stomaco che va a comprimere l’atrio destro causando una sanzione di affaticamento poco piacevole che si manifesta in modo particolare dopo i pasti.

Sul diaframma e sul cuore, in pratica, viene esercitata una pressione che causa delle extrasistoli, compromettendo il normale funzionamento del miocardio. In tali circostanze non c’è altra soluzione che quella di rivolgersi al proprio medico, in quanto la sintomatologia merita di non essere sottovalutata, soprattutto per evitare complicazioni cardiache.

L’operazione è necessaria?

Per le persone che soffrono l’e. i. l’operazione è uno spauracchio con cui fare i conti. Non bisogna allarmarsi più di tanto, però, perché l’intervento chirurgico è solo l’extrema ratio, l’ultima opportunità a cui ricorrere solo se una eventuale terapia farmacologica non ha dato i risultati sperati.

Con l’operazione, si procede a un ripristino dell’anatomia più adeguata della giunzione gastro esofagea, con l’esofago distale – vale a dire la porzione terminale dell’esofago – che viene riposizionata e ancorata alla cavità addominale. In alcune circostanze può essere necessario anche suturare i pilastri del diaframma e ristrutturarli. Se una volta l’intervento richiedeva l’apertura dell’addome, oggi le cose sono molto più semplici, perché ci si avvale della laparoscopia, che presuppone unicamente la realizzazione di alcuni fori di piccole dimensioni sul ventre.7

Conclusioni

In conclusione, il trattamento di questa ernia dipende da caso a caso: vale comunque la pena di tenere sempre a mente alcuni consigli universalmente validi, dalla necessità di dimagrire se si è in sovrappeso all’importanza di evitare ventriere e cinture troppo strette per non esercitare una pressione eccessiva sull’addome.