Epicondilite: zone interessate, sintomi e cure

L’epicondilite è una patologia del gomito che si presenta come una tendinopatia: si tratta, infatti, di una infiammazione che colpisce i tendini degli arti superiori e le zone circostanti.

Si parla, in particolare, di tendinopatia inserzionale, per indicare che la zona interessata è l’inserzione nell’epicondilo (che è una parte dell’articolazione del gomito, tra il radio e l’omero) dei muscoli epicondilei.

epicondilite del gomito

Epicondilite del gomito: quali zone interessa?

Per l’epicondilite del gomito un tutore può essere una soluzione imprescindibile. Prima di pensare alle possibili cure, ad ogni modo, è opportuno capire qual è la parte del corpo interessata da questo disturbo.

Come si deduce dal nome, a essere coinvolti sono i muscoli epicondilei, che sono i muscoli estensori dell’avambraccio, dai quali dipende la possibilità di piegare indietro le dita della mano e di eseguire movimenti di sollevamento con il polso e con la mano.

Si parla di epicondilite posteriore, di epicondilite mediale o di epicondilite laterale a seconda che l’infiammazione riguardi gli estensori posteriori, mediali o laterali.

Epicondilite e gomito del tennista

Quando si parla di epicondilite, spesso si può sentire un riferimento al cosiddetto gomito del tennista: questa non è altro che un’espressione popolare per indicare lo stesso problema; in altri casi si pensa al gomito del golfista.

In effetti, gli sportivi che giocano a tennis o che praticano il golf ad alti livelli, o comunque in modo intensivo, spesso devono fare i conti con questo genere di tendinite, che ad ogni modo può coinvolgere chiunque: anche chi non ha mai svolto alcuno sport.

La patologia degenerativa che provoca l’infiammazione della giunzione osteo-tendinea, infatti, può essere determinata da un’azione meccanica e cioè dalla ripetizione di movimenti uguali per troppo tempo o con uno sforzo eccessivo, ma non solo.

Se è vero che devono prestare molta attenzione i nuotatori, gli schermidori e i giocatori di baseball, è altrettanto vero che l’epicondilite è solitamente una patologia professionale che colpisce i carpentieri, i muratori, i pittori e tutti coloro che per lavorano sforzano i tendini del gomito in modo eccessivo. Proprio per questo motivo possono esserne vittime anche coloro che lavorano in ufficio, visto che l’uso del mouse e del computer può favorire una sollecitazione degli avambracci.

Un dato su tutti consente di valutare l’incidenza dell’epicondilite, che nella popolazione complessiva interessa al massimo tre persone su cento, ma tra i lavoratori delle industrie a rischio può arrivare a una percentuale del 15%.

Sintomatologia

L’epicondilite del gomito viene definita over-use syndrome per indicare che non è causata unicamente da un eccesso di sforzi, ma anche da un semplice e fisiologico logoramento delle strutture tendinee: insomma, banalmente il trascorrere degli anni ha un effetto significativo e infatti la patologia insorge di solito in persone tra i 30 e i 50 anni di età.

Il primo sintomo, più evidente, è ovviamente il dolore che interessa la parte laterale dell’articolazione del gomito, proprio dove si trova l’epicondilo.

La sofferenza può diffondersi, poi, lungo il bordo radiale dell’avambraccio, diventando più intensa nel momento in cui il braccio viene steso. Il riposo notturno, d’altro canto, allevia l’algia, almeno in maniera parziale.

Tra gli altri sintomi si segnala una certa sensazione di debolezza che il braccio può avvertire anche in circostanze non sospettabili, per esempio quando ci si trova ad alzare un peso leggero, come una penna o un piatto vuoto, o a eseguire un movimento che non verrebbe mai considerato impegnativo, come una stretta di mano o l’apertura di una maniglia.

Come curare l’epicondilite

Per quel che riguarda la cura dell’epicondilite, è necessario pensare che si tratta a tutti gli effetti una tendinopatia, per la quale i trattamenti sono differenti a seconda delle origini del disturbo e della sua intensità.

I dottori, in linea di massima, sono soliti favorire la scomparsa del dolore suggerendo ai propri pazienti di assumere i fans, cioè i farmaci antinfiammatori non steroidei: in pratica, degli antidolorifici, che tuttavia non sono raccomandati per chi ha disturbi gastrici.

In alternativa, si può ricorrere alla mesoterapia, con interventi basati su infiltrazioni da eseguire direttamente nei punti che provocano dolore, eventualmente in abbinamento a un anestetico locale.

Molto positivi, poi, sono i trattamenti di fisioterapia, a lungo termine più che a breve, associati a esercizi di riabilitazione. Se il ricorso al tutore consente di riprendere la vita di tutti i giorni in modo semplice, solo nei casi più gravi si può pensare di optare per le terapie fisiche contro il dolore, tra le quali si segnalano l’ipertermia, gli ultrasuoni e il laser.

Molto recente è il trattamento denominato ESWT, che si fonda su cicli di onde d’urto extracorporee a bassa energia. Per le persone che non reagiscono in modo positivo alle terapie mediche, infine, la soluzione chirurgica, eventualmente in artroscopia, è un’opzione che non può essere trascurata.

I tutori

Per chi soffre di epicondilite al gomito un tutore può rappresentare un dispositivo molto utile nel trattamento del disturbo. Sul web si possono trovare prodotti di varie marche, con prezzi che vanno da 20 a 60 euro a seconda dei modelli.

Questi tutori, consigliati anche per coloro che devono fare i conti con la cosiddetta sindrome da mouse, sono realizzati con materiali innovativi e si fanno apprezzare per la semplicità di utilizzo: facili da togliere e da indossare, sono traspiranti e caratterizzati da una taglia universale. Il loro compito è quello di alleviare la sofferenza e quindi lenire gli stati dolorosi, andando a comprimere il muscolo in modo tale da scaricare l’inserzione tendinea. In pratica, la pressione sul tendine viene alleviata e la persona può svolgere tutte le attività della quotidianità senza problemi. Per l’epicondilite al gomito il tutore assicura una vestibilità eccellente, essendo contraddistinto da una forma anatomica.

Conclusioni

In sintesi, l’epicondilite è una patologia del gomito molto fastidiosa che può svilupparsi sia tra chi pratica sport specifici come il tennis o il golf sia tra coloro che per esigenze professionali sollecitano di continuo i gomiti e gli avambracci. Per curarla, si può ricorrere all’assunzione di farmaci antinfiammatori o alla fisioterapia, ma anche all’impiego di tutori da indossare durante la vita quotidiana.