Emorroidi sanguinanti: interne, esterne, sintomi e rimedi

Il disturbo delle emorroidi sanguinanti colpisce una buona parte della popolazione, soprattutto quella adulta. Generalmente ci si accorge di soffrire di questo disturbo perché si avverte prurito e bruciore nella zona anale.

emorroidi

Quando l’infiammazione delle emorroidi è acuta o cronica, queste possono sanguinare, creando non poco disagio a chi ne è affetto. Le cause sono molteplici, di seguito alcune utili informazioni circa i sintomi più frequenti, le cause principali, la differenza tra emorroidi interne ed esterne ed emorroidi in gravidanza.

Vedremo quindi alcuni rimedi pratici per alleviare il disturbo ed eventuali terapie farmacologiche atte a eliminare o contenere il problema.

Cosa sono le emorroidi e da cosa sono causate

Iniziamo col dire che tutti abbiamo le emorroidi che, se non sono infiammate, non recano alcun disturbo, anzi, hanno una funzione ben precisa e importante. Le emorroidi sono chiamate gavoccioli emorroidari interni o cuscinetti anali. Sono come dei rigonfiamenti, cuscinetti appunto, strutture vascolari che servono a contenere eventuali perdite fecali fungendo proprio come un tappo, meglio una strozzatura, della cavità anale.

Per diverse cause, però, può capitare che questi cuscinetti si infiammino, perdendo la loro normale conformazione e allungandosi, tal volta fino all’esterno dell’ano, provocando forte disagio. Quando l’infiammazione diventa frequente si parla di emorroidi patologiche o croniche. Queste possono diventare emorroidi sanguinanti, causando quindi perdita ematica che può creare forte imbarazzo a chi ne fosse affetto.

Ancora oggi non si conosce la motivazione per cui alcuni individui soffrono di questo disturbo e altri, a parità di fattori esterni, no. Tra le cause più comuni è stata identificata una discreta difficoltà nell’atto dell’evacuazione.

La stitichezza, col conseguente sforzo che si produce durante la defecazione, sarebbe una delle cause principali dell’infiammazione e della fuoriuscita delle emorroidi. Questo però non spiega perché a soffrire di questo disturbo sono anche persone che vanno di corpo regolarmente e senza difficoltà. Si parla quindi di una certa familiarità di quella che può diventare una vera patologia. Se in famiglia ci sono casi conclamati di questo disturbo anche noi potremmo esserne affetti presto o tardi.

Tra le cause ambientali si annoverano una posizione da seduti protratta nel tempo, non è raro che chi lavora al Pc o negli uffici e passa molte ore seduto possa soffrire di questo disturbo.

Per lo stesso motivo, chi pratica sport che comportino l’assunzione di una postura seduta, come ciclismo e motociclismo, presentano, molto spesso, la patologia delle emorroidi.

Lavori faticosi, che implicano sforzi frequenti e notevoli possono causare la fuoriuscita e l’infiammazione delle emorroidi, così come uno stato di obesità.

Un altro fattore che determina, nella maggior parte dei casi, un’infiammazione delle emorroidi è la gravidanza, vedremo in un paragrafo successivo le motivazioni.

Emorroidi, i sintomi più frequenti

Spesso non ci si rende conto di soffrire di emorroidi fino a quando non si effettuano degli accertamenti. I sintomi, purtroppo, possono essere confusi con quelli di patologie decisamente più serie, per questo motivo, al comparire dei primi segnali sospetti, è bene recarsi a fare un controllo medico che possa identificare con precisione la causa effettiva di tali sintomatologie.

Uno dei sintomi più frequenti è un leggero prurito iniziale che, col tempo, diventa sempre più acuto e frequente, fino a sfociare in vero e proprio dolore, come delle fitte all’interno dell’ano e bruciore, nei casi più gravi, accompagnato da perdite ematiche.

In questo caso si tratterà proprio di emorroidi sanguinanti che, se non trattate nel modo corretto, possono portare a una condizione di forte disagio, specialmente in pubblico e negli spazi comuni. Anche una certa difficoltà nell’evacuazione può essere considerato un sintomo, sebbene sia più corretto identificarlo come causa.

Per accertarsi dell’effettiva presenza del disturbo occorre eseguire una visita proctologica che ci fornirà un risultato sicuro della nostra condizione. Con questa visita si può anche scoprire il grado di gravità dell’affezione.

Emorroidi sanguinanti

Soffrire di emorroidi sanguinanti potrebbe diventare un problema non solo fisico, ma anche sociale. Per questo motivo è bene conoscere il disturbo e porvi rimedio in modo tempestivo.

Le emorroidi con perdite ematiche sono una degenerazione, più o meno grave, delle emorroidi. Questa degenerazione avviene quando le vene anali e rettali si rompono e cominciano a sanguinare.

Ci rendiamo conto della comparsa di questo disturbo perché, generalmente, quando ci si pulisce con la carta igienica si trovano tracce ematiche, più o meno abbondanti, di colore rosso vivo. Se ci capita un simile evento non allarmiamoci e procediamo con una visita. Spesso, il sanguinamento delle emorroidi è accompagnato da un forte prurito. In questo caso sarebbe meglio non grattarsi per non peggiorare la situazione.

Quando la questa si aggrava si possono avvertire dolori come fitte lungo tutto il retto, dolori che possono acuirsi fino al punto da non consentire una normale posizione da seduti.

Per contenere il disturbo di questa tipologia di emorroidi, il rimedio più pratico, ma anche tra i più efficaci, è la crioterapia. Si tratta semplicemente di applicare sulla zona dove compare il disturbo una compressa di ghiaccio. Gli impacchi di ghiaccio, infatti, servono a indurre una coagulazione sanguigna più rapida e quindi contribuiscono all’arresto delle perdite ematiche. Il trattamento di crioterapia può essere facilmente eseguito anche a casa, ma non appena possibile è bene consultare il medico.

Emorroidi in gravidanza

La gravidanza è un momento particolare che comporta tutta una serie di cambiamenti nel fisico della futura mamma, ma spesso, circa nel 30% dei casi, insorge una fastidiosa e dolorosa complicazione, le emorroidi.

Le emorroidi in gravidanza, solitamente, compaiono a partire dalla fine del secondo trimestre, quando le dimensioni dell’utero sono considerevoli e il feto comincia a premere sulle vene pelviche e su quelle rettali e anali.

Se poi si dovesse soffrire anche di stitichezza, il problema potrebbe aggravarsi ulteriormente. Le donne che sono portate ad avere problemi di circolazione o di varici, sicuramente in gravidanza avranno a che fare con il disturbo delle emorroidi.

Ovviamente, col procedere della gravidanza, le emorroidi possono peggiorare, poiché il bambino tenderà a spingere maggiormente contro le pelvi e, soprattutto durante il nono mese, il peso sarà prevalentemente direzionato verso questa zona quando il feto si incanalerà nella posizione pronto per l’espulsione.

Il travaglio potrebbe aggravare ulteriormente la situazione causando un sanguinamento delle emorroidi. Durante la fase dell’espulsione, se il parto si complica, si possono verificare trombosi emorroidarie, ma non è una complicazione molto frequente. Per prevenire il disturbo è fondamentale fare un po’ di movimento, assumere una buona porzione di fibre nel menù giornaliero e bere molta acqua.

Va da sé che il peso è un fattore importante. Una gravidanza normale prevede un aumento di peso compreso tra i 9 e gli 11 chili a fine gestazione, meglio mantenersi entro questi parametri per evitare la comparsa delle emorroidi.

Se si soffre di stipsi è bene farsi prescrivere un rimedio compatibile con la gravidanza dal ginecologo o dal medico di fiducia. Chi ha già avuto altre gravidanze ha una maggiore possibilità di imbattersi in questo disturbo che, purtroppo, non si risolve col parto, anzi, potrebbe protrarsi ulteriormente anche una volta concluso il periodo di gestazione. Ottimi i rimedi fitoterapici e la crioterapia che non creano interferenze con la gravidanza.

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Emorroidi interne ed esterne

Le emorroidi non sono tutte uguali e non è una battuta. A livello medico si distinguono in interne ed esterne. Le prime sono situate all’interno dell’orifizio anale, alloggiate nel canale omonimo, la seconda tipologia, invece, è anche definita perianale poiché è situata quasi all’esterno dell’ano.

Quando le emorroidi interne si infiammano possono prolassare verso l’esterno e divenire sanguinanti. Oltre alla posizione, queste due tipologie di emorroidi si differenziano anche nel coinvolgimento delle vene implicate nel disturbo.

Le emorroidi interne sono causate da una dilatazione del plesso emorroidario superiore, quelle esterne del plesso emorroidario inferiore. Solitamente compaiono con più frequenza le emorroidi interne, quindi all’interno dell’ano, sotto la mucosa, quelle esterne sono sottocutanee.

Rimedi e terapie

Come abbiamo detto, sopratutto durante il periodo della gravidanza in cui non è possibile assumere determinati farmaci, si può ricorrere a rimedi naturali per trattare il disturbo delle emorroidi sanguinanti e non.

Il trattamento meno invasivo e che fin’ora ha dato buoni risultati nei casi meno importanti del problema è la crioterapia, quindi l’utilizzo di impacchi di ghiaccio da applicare direttamente sulla zona anale.

Esistono in commercio anche diverse pomate a uso topico locale, spesso a base di vasellina, che aiutano, grazie a un massaggio manuale, a riportare in sede le emorroidi interne prolassate verso l’esterno.

Nei casi più gravi, invece, si dovrà ricorrere ad alcune tecniche chirurgiche che possono, salvo recidive, risolvere definitivamente il problema. Per le emorroidi di I, II e III grado il trattamento può essere ambulatoriale e consiste in legature elastiche o scleroterapia o coagulazione a raggi infrarossi. Tra questi, la legatura è il rimedio classico più efficace. Nei casi d’urgenza è necessario un trattamento chirurgico con ricovero day hospital.

Conclusioni

Le emorroidi sono un disturbo frequente dovuto a diverse cause, molto si può fare con trattamenti locali mirati, ma la prevenzione è importante. Curiamo l’alimentazione e facciamo un minimo di movimento. Se soffriamo di episodi di stitichezza, poniamo subito rimedio al disturbo prima che insorgano complicazioni.