Dolore al basso ventre: cause e rimedi

Il dolore al basso ventre, è un disturbo molto diffuso, colpisce in particolar modo le donne e interessa l’area anatomica posta al di sotto dell’ombelico, ossia, la parte bassa dello stomaco, la zona lombare, i glutei e i genitali. Molto spesso si presenta in associazione con altri sintomi e questo può essere di aiuto per arrivare più facilmente all’individuazione della problema.

La finalità di questo articolo consiste nel fornire indicazioni circa le principali situazioni o patologie che possono scatenare un dolore al basso ventre, distiguere il dolore acuto da quello cronico, ovvero quelloche si protrare per più di 6 mesi e indicare i principali trattamenti che possono essere eseguiti per diagnosticare e curare la patologia da cui il dolore trae origine. Iniziamo!

Dolore al basso ventre: le possibili cause 

Le cause che possono provocare il dolore al basso ventre possono essere molteplici; può essere il campanello d’allarme che segnala un’infezione alle vie urinarie, come la cistite, può indicare la presenza di una patologia a carico dell’apparato genitale o digerente, come l’endometriosi ola sindrome del colon irritabile, oppure può essere addirittura il sintomo precoce di una gravidanza. La diagnosi esatta dovrà essere eseguita da un medico di fiducia, il quale, dopo un’attenta anamnesi (intervista al paziente) e dopo aver richiesto tutti gli approfondimenti del caso, saprà indicare la terapia maggiormente efficace per risolvere il disturbo.

La causa che si pone all’origine di un dolore al basso ventre non è sempre semplice da individuare e, l’intensità della percezione dolorosa, non può essere considerato un valido metro di misura per determinare la gravità della patologia che affligge l’individuo. Si può provare un dolore molto intenso anche per una banale infezione o per una piccola malformazione fisica di un organo oppure, al contrario, una patologia piuttosto seria può essere accompagnata da una minima sensazione dolorosa.

In generale il dolore pelvico può essere improvviso e violento, può regredire e riacutizzarsi senza un motivo preciso, oppure può essere percepito come un fastidio sopportabile ma costante nel tempo. Alcune volte può presentarsi soltanto in concomitanza con eventi particolari o specifiche azioni (come durante il ciclo mestruale, il sollevamento di pesi o l’evacuazione delle feci), altre ancora, invece, può essere costantemente presente e può addirittura arrivare a condizionare l’intimità della persona. A prescindere dal modo in cui si presenta, tuttavia, il dolore al basso ventre può essere acuto o cronico. Nel primo caso si palesa in modo inaspettato, è molto intenso ed è caratterizzato da un andamento intermittente. Nel secondo, invece, si parla di un dolore costante, che si protrae per più di un semestre e che può arrivare a limitare la persona nello svolgimento delle sue normali attività quotidiane. 

Cause dei dolori acuti al basso ventre

dolore acuto al basso ventre

Le possibili cause di un dolore acuto ma non cronico al basso ventre possono essere diverse. In particolar modo, se associato a bruciore e frequente necessità di urinare, può segnalare una cistite, se accompagnato da un’irregolarità del ciclo mestruale, potrebbe essere sintomo di una cisti ovarica oppure, potrebbe semplicemente essere sintomo di un rallentamento nel transito intestinale e stare quindi ad indicare un periodo di stitichezza. Vediamo nel dettaglio tutte le principali situazioni che possono provocare l’improvvisa comparsa di un dolore acuto al basso ventre.

Cistite
La cistite è un’infezione che colpisce le vie urinarie e si caratterizza per dei sintomi molto chiari ed evidenti. Se avverte il bisogno di urinare frequentemente, si avverte un bruciore interno ed esterno, in particolar modo durante la minzione e può causare forti dolori alla vescica. Spesso si ha anche la sensazione di “avere un peso” sopra la vescica e questo può spaventare molto.

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Ciste ovarica
Con il termine cisti ovarica si definisce la formazione di una massa di natura benigna, composta per lo più da siero liquido e collocata all’interno delle ovaie. Oltre ad un’irregolarità nel ciclo mestruale, la ciste ovarica può provocare un forte dolore e tende ad ingrandirsi con il passare del tempo. Per questo deve essere immediatamente esaminata da un ginecologo e successivamente asportata.

Appendicite
Con il termine appendicite si fa riferimento all’infiammazione che colpisce il tratto terminale dell’intestino crasso, situato nella sezione addominale inferiore destra. Questa può provocare un dolore improvviso, intenso e destinato a perdurare nel tempo, localizzato principalmente nella parte bassa dell’addome. Non di rado, tuttavia, si percepisce anche un dolore alla gamba destra con conseguente difficoltà a deambulare. Questa condizione richiede un immediato controllo medico perché potrebbe provocare una complicanza molto grave, chiamata peritonite e ravvisabile nell’infezione del peritoneo, ossia la membrana che ricopre gli organi interni dell’addome.

Stitichezza
Una motilità intestinale intermittente, può provocare crampi addominali e sensazione di pienezza. Spesso il dolore regredisce subito dopo l’evacuazione delle feci, per poi ripresentarsi al primo episodio di pigrizia intestinale.

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Cause dei dolori cronici al basso ventre

dolori cronici al basso ventre

La presenza di aderenze addominali, un’ernia inguinale e l’endometriosi, sono tutte patologie che potrebbero giustificare un dolore cronico al basso ventre. Spesso, oltre a questa sensazione dolorosa, si percepiscono anche altri disturbi che, se esaminati con attenzione da parte del personale medico competente, possono abbreviare i tempi diagnostici e permettere un accesso più veloce ai trattamenti necessari. Vediamo ora quali sono le cause più comuni del dolore cronico al basso ventre.

Cistite interstiziale
Si tratta di una condizione cronica e dolorosa che colpisce le vie urinarie (interessa in particolar modo la vescica), sopraggiunge senza una causa apparente e comunque non è di natura infettiva. Provoca dolori durante la minzione e può interferire anche con la vita intima della persona.

Aderenze addominali
Le aderenze addominali si verificano quando i tessuti si congiungono agli organi interni dell’addome limitandone la mobilità e impedendogli di seguire i naturali movimenti del corpo. Possono verificarsi sia in seguito ad un intervento chirurgico, sia in concomitanza con un’infiammazione pelvica allo stato cronico. Possono provocare un dolore persistente e sono una probabile causa d’infertilità.

Sindrome del colon irritabile
È una condizione cronica che colpisce l’apparato digerente e si accompagna a flatulenza, gonfiore addominale e frequenti episodi di diarrea. Ancora non sono note le motivazioni scientifiche che causano questo problema, si pensa tuttavia che, stress ed errate abitudini alimentari possano favorire lo sviluppo di questo disturbo.

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Endometriosi
L’endometriosi è una patologia che colpisce le donne in età fertile e deriva dalla formazione di tessuto endometriale al di fuori dalla cavità uterina. L’endometrio è il tessuto che, in condizioni normali ,riveste l’utero. Questo si forma e s’ispessisce ogni mese per favorire l’attecchimento in utero di un eventuale embrione e, in assenza di fecondazione, viene espulso attraverso il ciclo mestruale. Nelle pazienti affette da endometriosi, il tessuto non cresce soltanto nell’utero ma si forma anche in altre sedi circostanti come le ovaie, le salpingi e le tube e può provocare forti dolori, sia durante i rapporti intimi, sia durante il ciclo mestruale. Di solito si diagnostica tramite un esame laparoscopico e può essere curata con terapie ormonali, trattamenti farmacologici e interventi chirurgici.

Vulvodinia
La vulvodinia provoca un fastidio che si percepisce a carico degli organi genitali femminili esterni. È accompagnato da forte bruciore, prurito e secchezza intima.

Ernia inguinale
L’ernia inguinale si presenta nel momento in cui un tratto dell’intestino tenue riesce a fare breccia tra le fasce muscolari dell’addome e fuoriesce dalla sua sede, comparendo nella zona inguinale e provocando un rigonfiamento. L’ernia necessita sempredi un controllo medico poiché, con il passar del tempo tende ad ingrandirsi e può provocare un dolore molto intenso e prolungato.

Fibroma uterino
I fibromi uterini sono delle masse di natura benigna che si formano all’interno dell’utero. Sono solitamente composti di materiale cellulare e, se non rimossi, tendono ad ingrandirsi progressivamente. I principali sintomi del fibroma uterino sono un prolungato e doloroso ciclo mestruale, dolore durante i rapporti intimi, perdite ematiche tra una mestruazione e l’altra e un persistente dolore alla zona lombare

Cause del dolore al basso ventre in gravidanza

dolore al basso ventre in gravidanza

Molto spesso, il dolore al basso ventre, può essere uno dei primi sintomi che accompagna una gravidanza. In particolar modo durante i primi mesi di gestazione, è frequente avvertire delle fitte al basso ventre, specialmente in prossimità dell’utero. Questa condizione è provocata dal processo di adattamento che l’organo riproduttivo femminile è chiamato ad eseguire. L’utero, infatti, per ospitare il feto, deve modificare gradualmente la sua forma originaria e aumentare di volume. Lo stesso ovulo fecondato, che una volta giunta nella cavità uterina inizia la sua fase d’impianto, potrebbe dare origine a pizzicori e leggeri dolori addominali, molto simili a quelli che precedono l’arrivo del ciclo mestruale.

Diagnosi

Un’accurata diagnosi eseguita da un medico competente, può svelare la ragione del dolore al basso ventre e, mediante un adeguato trattamento specialistico, portare alla risoluzione del problema. Per arrivare a questo traguardo, il medico condurrà un’intervista clinica accurata, palperà l’addome per localizzare meglio la sede del dolore e sottoporrà ad un esame visivo la zona pelvica.Successivamente, se lo riterrà opportuno, richiederà ulteriori approfondimenti come:

Analisi del sangue e delle urine
Le analisi del sangue e delle urine possono aiutare a individuare la presenza di eventuali infezioni batteriche, ovvero, possono fornire preziose informazioni e consentire al medico di confermare alcune diagnosi (come, per esempio, la cistite).

Ecografia pelvica
L’ecografia pelvica permette di analizzare, in modo più chiaro e dettagliato, gli organi addominali interni e può essere di grande aiuto per verificare la presenza di aderenze o di eventuali anomalie.

Risonanza magnetica pelvica
Si tratta di un esame che, sfruttando le onde radio e un magnete, permette un’osservazione più analitica e dettagliata degli organi interni e talvolta può evidenziare problematiche che la semplice ecografia pelvica non riesce a diagnosticare.

Citoscopia
È un esame della vescica che, mediante l’utilizzo di uno strumento apposito, ne consente l’osservazione e permette di valutarne lo stato di salute.

Colonscopia
È un esame che permette di controllare l’intestino ed escludere la presenza di ernie o fibromi.

Laparoscopia
Si tratta di un intervento chirurgico che prevede l’inserimento di uno strumento chiamato laparoscopio e consente l’osservazione clinica delle pelvi. Lo strumento medico s’introduce attraverso una piccola incisione praticata sotto l’ombelico, questo esame viene spesso utilizzato per diagnosticare e rimuovere le cisti ovariche e, pur essendo definito come un esame mini invasivo, viene sempre eseguito in anestesia totale.

Cure

Dopo essere giunto alla diagnosi e aver quindi trovato la ragione del dolore, il medico sarà in grado di fornirti la terapia medica o consigliarti le strategie migliori per contrastare il tuo problema. Le terapie ovviamente cambiano in funzione dell’origine del dolore e possono prevedere l’utilizzo di farmaci o terapie ormonali, l’esecuzione di esercizi fisici, un consulto psicologico o un intervento chirurgico.

Intervento chirurgico
l’intervento chirurgico è solitamente necessario per rimuovere cisti ovariche e fibromi uterini, asportare le placche endometriosiche che si sono formate fuori dall’utero, eseguire un’isterectomia per asportare l’utero (nei casi più gravi) o inattivare la ricezione del dolore mediante l’interruzione di alcune comunicazioni nervose.

Terapia psicologica
La terapia psicologica può essere di aiuto se combinata con la terapia farmacologica per aiutare il paziente a gestire meglio le sensazioni di dolore che accompagnano determinate patologie (cosi come accade, per esempio, per la cura della sindrome del colon irritabile).

Terapia ormonale
La terapia a base di ormoni, invece, viene comunemente utilizzata per ridurre il dolore nei casi in cui questo è provocato da endometriosi o dismenorrea (ciclo mestruale doloroso). Si può seguire una terapia ormonale per via orale, sottocutanea o interna. Nel primo caso, la terapia ormonale più nota, è quella che prevede l’assunzione della pillola anticoncezionale, nel secondo caso si eseguono delle iniezioni ormonali a base di gonadotropina mentre, nella terza fattispecie, si argina il problema mediante l’introduzione di una spirale che rilascia progesterone.

Rimedi

Esercizio fisico, rafforzamento e rilassamento pelvico e massaggi
L’esercizio fisico è utile nel caso in cui il dolore al basso ventre è provocato da errori posturali o da problemi muscolari e la terapia può prevedere, oltre al movimento fisico, l’esecuzione di massaggi e la sperimentazione di tecniche di tonificazione o rilassamento delle pelvi. Può essere molto utile per contrastare i sintomi della vulvodinia e può costituire un valido alleato anche nella lotta contro i più comuni disturbi del pavimento pelvico.

Modificare alcune abitudini o stili di vita errati, infine, può aiutare a prevenire sgradite situazioni recidivanti e alcune patologie che possono provocare dolori al basso ventre come la cistite interstiziale.