Carbone vegetale: usi, benefici, posologia e controindicazioni

Il carbone vegetale, che a volte viene denominato anche carbone attivo, è utilizzato come rimedio naturale per contrastare sintomi e patologie come: alitosi, meteorismo, acidità di stomaco, intossicazioni alimentari e non.

In sostanza si tratta di una polvere che deriva dalla lavorazione dei cascami del legname. Il legname può essere di vario tipo: di betulla, per esempio, ma anche di salice o di pioppo.

Il prezzo in confezione da 100 compresse si aggira intorno ai 6 / 8 €.

Che cos’è il carbone vegetale

Il carbone attivo è una particolare polvere (carbone vegetale in polvere) che viene sottoposta a una combustione in atmosfera povera di ossigeno e quindi senza fiamma, a temperature che possono raggiungere anche i 600 gradi.

Si tratta di una polvere finissima e al tempo stesso molto porosa, che non ha né sapore né odore e che viene impiegata nel settore farmaceutico e in quello medico.

Proprietà e benefici per la salute

Le proprietà adsorbenti rispetto a gas, idrogenioni e liquidi, inoltre, rendono tale sostanza molto indicata per il trattamento della diarrea, dell’aerofagia, della flatulenza e del meteorismo, anche in virtù del lieve effetto disinfettante che essa ha nei confronti dell’intestino.

Vale la pena di sottolineare, in ogni caso, che questo prodotto naturale non assorbe unicamente i liquidi in eccesso e i gas, ma anche i medicinali, che quindi non vanno assunti nelle due ore successive all’ingestione del carbone.

Il carbone vegetale è usato come antitossico, in quanto ha la capacità di assorbire la maggior parte dei veleni e di trattenerli, dando vita a un complesso che non viene assorbito ma eliminato dal tubo digerente. Trova quindi impiego per fronteggiare intossicazioni da arsenico, da fosforo e da alcaloidi, farmaci e metalli dannosi.

E ancora… in presenza di avvelenamento da funghi, in combinazione con un purgante salino che ha lo scopo di eliminare il complesso che si forma.

Rimane inteso che se vi sono sopetti di intossicazione è sempre necessario un parere medico per gestire al meglio la situazione.

Carbone attivo si usa anche per abbattere l’alitosi: grazie alle proprietà antisettiche, disinfettanti, assorbenti l’alitosi sarà combattuta con efficacia.

La posologia, nel caso di alitosi è: dopo i pasti una / due compresse o un cucchiaino sciolto in un bicchiere d’acqua. Se invece l’alitosi è provocata dalla stitichezza suggeriamo di leggere l’articolo “rimedi per la stitichazza“.

Acidità di stomaco e reflusso gastroesofageo: anche in questo caso una o due compresse, può contrastare questi problemi. Grazie all’azione contenitiva / adsorbente, i succhi gastrici in eccesso saranno circosritti con effetto immediato.

Diarrea, diarree putride, colite, colon irritabile: tutte queste problematiche trovano una risposta efficace grazie all’azione compattante.

Meteorismo ed aerofagia: l’eccesso di gas intestinale ed il conseguente gonfiore di stomaco genera un senso di spossatezza, di malessere generalizzato.

Grazie all’azione adsorbente questi gas in eccesso vengono inglobati nel carbone vegetale con un effetto rapido e risolutivo. Inoltre, per aumentare gli effetti benefici del carbone vegetale si possono associare ad esso delle piante con un’azione carminativa, come per esempio il coriandolo, il cumino o il finocchio.

In sostanza, il carbone vegetale, può essere identificato come uno dei rimedi naturali più efficaci a cui fare ricorso nel momento in cui si deve fare i conti con dei disturbi intestinali o dei problemi di stomaco. Impiegato nel caso della cattiva digestione e per tenere sotto controllo i gonfiori, le flautolenze, esso viene venduto in genere in forma di compresse da assumere per via orale.

Utilizzo in ambito curinario

Non tutti sanno che il carbone attivo può essere adoperato anche in cucina: lo si trova, infatti, nella lista degli additivi consentiti dell’Unione Europea (indicati con la sigla E153), in qualità di colorante naturale.

Viene usato, appunto, per la colorazione di alimenti e in particolare di farine speciali necessarie per la preparazione di impasti. Nel momento in cui la polvere viene miscelata con la farina, infatti, la resa estetica dà vita a un colore nero decisamente di impatto.

Per lo stesso motivo, questo prodotto può trovare spazio anche nelle ricette che prevedono il ricorso al nero di sappia, per primi come la pasta e il riso: non sono così rari i tagliolini al nero di carbone attivo.

Pane al carbone

Un buon modo per assumere il carbone vegetale è tramite il pane al carbone vegetale. Diventato di uso comune, questo tipo di pane lo si trova molto facilmente presso panifici e centri commerciali. Il prezzo al kg. del pane al carbone si aggira intorno ai 6 / 8 euro al kg.

Per gli amanti del fai da te che hanno voglia di cimentarsi nella preparazione di questo particolare pane nero, vi rimandiamo all’articolo: Come fare il pane al carbone vegetale

Pizza al carbone vegetale

Come per il pane, anche l’impasto della pizza può essere arricchito con il carbone attivo. Se non avete voglia o tempo di preparala in casa, potete approfittare di una delle tante pizzerie che offrono questa pizza dal sapore particolare.

Dupurazione dell’acqua e dell’aria

Il carbone vegetale al di fuori degli usi nel settore alimentare, tra le altre cose viene utilizzato nel trattamento dell’aria inquinata, nella potabilizzazione delle acque per uso domestico e nel trattamento delle acque reflue industriali.

Inoltre in ambito industriale, questa sostanza è presente anche nei filtri montati sulle maschere anti gas e nei filtri per l’acqua, in virtù dell’attività depurante che assicura. Non solo: se viene trattato termicamente, questo pordotto naturale è anche in grado di rigenerarsi.

Controindicazioni ed effetti collaterali

Il carbone vegetale fa male? Di fatto possiamo dire che ha poche controindicazioni: bisogna tenere conto, però, che esso non deve essere assunto in presenza di lesioni che interessino il tubo digerente, anche se non manifesta effetti tossici, non è assorbito dalle mucose dell’intestino e dello stomaco e non irrita le cavità interne.

Nel caso in cui venga assunto per una quantità di tempo eccessiva o con dosi esagerate, potrebbe dare origine a un effetto costipante, mentre non bisogna preoccuparsi se si nota un cambiamento di colore delle feci (tendente al nero) in seguito all’assunzione. In presenza di appendicite o di ostruzioni intestinali, sarebbe bene evitare di consumarlo.

Posologia

Per ciò che riguarda la posologia le dosi di assunzione suggerite in condizioni normali, si parla di uno o due grammi al giorno per una efficace azione anti putrida e anti fermentativa; in altre parole, tra le due e le quattro capsule, da ingerire – se possibile – lontano dai pasti principali.

Che dire del carbone vegetale in gravidanza? In linea di massima, se lo si assume per brevi periodi di tempo, non ci sono controindicazioni (consultarsi sempre e comunque con il proprio medico di fiducia). Sarà il medico a suggerire la giusta posologia di assunzione.

Conclusioni

In sintesi, il carbone vegetale, quando usato in cucina come colorante, o proposto sotto forma di capsule, di compresse o di tavolette, si rivela un valido alleato per contrastare i problemi digestivi e per combattere i gonfiori addominali.

In qualunque caso, è opportuno consultare il proprio medico per verificare la necessità di sfruttare i benefici di tale sostanza e conoscere le eventuali modalità d’uso.