Bacche di goji controindicazioni

Le bacche di goji hanno controindicazioni: anche se si tratta di prodotti naturali e in quanto tali reputati – erroneamente – come perfetti per la salute del corpo, queste bacche presentano delle caratteristiche tali che ne sconsigliano l’assunzione in casi ben specifici e in presenza di situazioni particolari, che è bene conoscere.

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Le bacche di goji e le loro controindicazioni

Credere che per le bacche di goji le controindicazioni siano assenti è un errore da non commettere. Eppure, molto spesso si è portati a ritenere che gli ingredienti naturali, proprio perché sono naturali, non generino alcun tipo di effetto desiderato.

In realtà non è così e anche le bacche di goji, pur essendo apprezzate e apprezzabili per le loro proprietà anti ossidanti e per i loro benefici, devono essere evitati in circostanze specifiche. Per esempio, non devono essere assolutamente consumate da chi soffre di allergie alle melanzane, alle patate, ai peperoni e ai pomodori: non tutti sanno, infatti, che le bacche di goji appartengono alla stessa famiglia di cui fanno parte questi ortaggi e cioè quella delle solanacee e pertanto dovrebbero essere escluse dalla dieta di chi è allergico a uno o più di questi prodotti.

Controindicazioni in caso di assunzione di farmaci

Anche le persone che assumono farmaci dovrebbero valutare con attenzione le bacche di goji e le loro controindicazioni, chiedendo il parere di un medico in caso di dubbi.

Particolare attenzione deve essere prestata, nello specifico, ai medicinali anti coagulanti, visto che uno studio scientifico portato a termine nel 2010 ha rivelato che i principi attivi delle bacche sono potenzialmente in grado di interferire con gli antagonisti della vitamina K, che è una sostanza necessaria per la coagulazione del sangue. Le bacche di goji, di conseguenza, non vanno mangiate se si è soliti assumere il Marcumar, il Warfarin o altri medicinali anti coagulanti che contengono composti cumarinici.

Le bacche di goji e le controindicazioni per gli ipertesi

L’ipertensione è una patologia che mal si concilia con il consumo di bacche di goji: i soggetti che hanno a che fare con la pressione alta dovrebbero limitare l’introduzione di questi ingredienti nell’organismo. Soprattutto se consumate in grandi quantità, infatti, queste bacche possono influire sull’azione dei medicinali contro l’ipertensione e quindi favorire una diminuzione eccessiva della pressione del sangue.

Un discorso simile può essere effettuato anche per i pazienti diabetici: nelle bacche di goji sono presenti dei principi attivi in grado di diminuire la glicemia. In sintesi, le bacche paiono interferire con i medicinali che regolano il diabete e la pressione sanguigna: dovrebbe prestare molta attenzione chi, su prescrizione medica, assume il furosemide, l’amlodipina o il diltiazem, ma anche l’idroclorotiazide, il valsartan e l’enalapril, senza dimenticare il captopril.

Per ciò che concerne i farmaci che consentono di controllare il diabete, invece, per le bacche di goji le controindicazioni potrebbero subentrare in concomitanza con l’assunzione di tolbutamide, di insulina, di glimepiride, di glipizide, di pioglitazone, di clorpopamide e di rosiglitazone.

Cautela, infine, anche con i farmaci metabolizzati a livello epatico: in questi casi potrebbero manifestarsi delle interazioni negative capaci di alterare in modo pericoloso l’esito positivo di una cura.

Controindicazioni per le donne in stato di gravidanza

Visto che per le bacche di goji le controindicazioni sono più numerose e più frequenti di quel che si sarebbe portati a pensare, è normale chiedersi cosa sia necessario fare in stato di gravidanza: insomma, le donne in dolce attesa possono consumarle oppure no?

A questo proposito, è bene specificare che non esistono ricerche scientifiche che testimonino o dimostrino la pericolosità delle bacche, né per le donne incinte né per le neo mamme che allattano i propri piccoli. Ma, d’altro canto, non ci sono nemmeno studi che provino che le bacche sono innocue: per questo motivo, a meno che non sia proprio necessario consumarle, le bacche di goji dovrebbero essere evitate dalle donne che aspettano un bambino, non solo perché si tratta di frutti potenzialmente allergizzanti, ma anche perché presentano una quantità di selenio piuttosto elevata.

Controindicazioni dell’alcaloide atropina

Analizzando le bacche di goji e le controindicazioni che le riguardano, non ci si può dimenticare del fatto che questi frutti contengono l’atropina, un alcaloide che è un antagonista dell’acetilcolina per i recettori muscarinici e determina effetti parasimpaticolitici nell’uomo: una assunzione eccessiva di tale alcaloide può dare vita a una sgradevole sensazione di bocca secca e a una riduzione della produzione di saliva, oltre che a un calo della minzione e a tachicardia. Tra i possibili effetti collaterali si segnala anche un rallentamento dell’attività dell’intestino e una compromissione delle funzionalità dello stomaco.

Conclusioni

In conclusione, le persone che devono fare i conti con: ipertensione, diabete, allergia ai pomodori, alle patate, ai peperoni o alle melanzane, non dovrebbero consumare mai le bacche di goji o comunque farlo solo dopo aver consultato il proprio medico di fiducia.