Attacchi di panico: sintomi e trattamenti

Milioni di persone in tutto il mondo soffrono di attacchi di panico, un tremore intenso e repentino (e non solo) che dura una decina di minuti. In questo articolo analizziamo i sintomi e ti diamo una buona notizia: puoi controllarli. Leggi come.

Cos’è l’attacco di panico

L’attacco di panico è un tipo di disturbo dovuto all’ansia che causa, in maniera inaspettata, una sensazione di intensa paura che non si può controllare. Il disturbo di panico può manifestarsi ovunque o in qualsiasi situazione: in una strada, in un aereo, in un centro commerciale, in discoteca, in macchina… E non è dovuto a nessuna particolare circostanza di pericolo reale.

Le ragioni per le quali appaiono gli attacchi di panico non sono chiare, ma ci sono molte probabilità che un disturbo di panico si manifesti dopo un forte stress o se ci sono degli antecedenti familiari.

Secondo le statistiche è due volte più frequente nelle donne che non negli uomini. I sintomi dell’attacco di panico cominciano ad apparire prima dei 25 anni e si prolungano fino ai 35. Ma ci sono sempre le eccezioni che confermano la regola (ad esempio alcuni fenomeni sono stati diagnosticati in bambini).

La crisi di panico inizia improvvisamente e raggiunge il suo punto massimo verso i 15 minuti (in media). In alcuni casi, i sintomi durano anche un’ora. Molte persone, spesso, scambiano un disturbo di panico con un attacco di cuore, lasciando una terribile sensazione di paura e un esaurimento fisico e mentale.

Quando una persona vive il suo primo, è probabile che tema di tornare a viverlo.

Quali sono i sintomi

Durante un attacco di panico, il corpo viene sottoposto a uno stress continuo e reagisce con dei sintomi tipici dell’ansia. Affinché un episodio sia considerato disturbo di panico, devono manifestarsi almeno quattro dei seguenti sintomi, contemporaneamente o in un lasso di tempo molto breve.

  • tachicardia,
  • nausea,
  • vertigini,
  • formicolio,
  • forti palpitazioni,
  • oppressione al petto o alla gola,
  • dolore addominale,
  • eccessiva sudorazione,
  • paura di perdere il controllo,
  • tremori, brividi,
  • sensazione di asfissia,
  • paura di morire,
  • sentimento di irrazionalità,
  • svenimenti.

È importante notare che ogni persona può avere una reazione differente.

Questi sintomi sono alimentati dalla paura che si ripeta un nuovo attacco e dai pensieri negativi. In questo modo si crea un circolo vizioso dell’ansia. Cioè:

  1. lo stress produce un sintomo, come ad esempio la tachicardia,
  2. questo provoca paura e il pensiero che sta succedendo qualcosa di brutto,
  3. il pensiero negativo aumenta l’intensità dei sintomi, in questo caso la tachicardia,
  4. la tachicardia aumenta l’ansia instaurando, così, un nuovo circolo vizioso.

Quando si produce il primo attacco di panico, agorafobia, si generano anche dei cambiamenti nelle nostre azioni. Si smette di fare cose che in precedenza venivano fatte normalmente, perché predomina la paura che si ripresenti un nuovo attacco. Si evita di frequentare luoghi pubblici e le folle. In generale, si evitano luoghi in cui non ci si sente protetti, soprattutto se non si è in compagnia. Nei casi più estremi, si prende la decisione di non uscire di casa per evitare un nuovo attacco. Questo comportamento si chiama agorafobia.

Tutto questo influisce negativamente sullo stato d’animo, influenzando l’autostima. Fa sentire, chi ne soffre, debole o inferiore agli altri, produce una sensazione di angoscia permanente. Ci rende difficile godere, come si faceva in precedenza, delle cose belle. Si perdono le abilità sociali e di comunicazione con le persone che ci circondano. Tutti questi sintomi sono propri della depressione, relazionata alla bassa autostima.

Cosa fare in caso di attacco di panico

Quando i sintomi sono gravi e non si riesce a gestire la situazione, allora è il caso di rivolgersi a un medico. Quando i sintomi sono leggeri o anche se sono molto presenti e ci si è rivolti ad un medico, si possono tentare dei semplici rimedi. Vediamone i due più efficaci.

Uno dei principali fattori che creano un attacco di panico è l’iperventilazione, che è una respirazione superficiale e accelerata che provoca formicolii e vertigini.

Respirare col diaframma

La maggior parte delle persone tende a respirare in una maniera non corretta, a causa dello stress e a un ritmo di vita accelerato, creando cattive abitudini come quella di una respirazione superficiale. Il primo passo per fermare un attacco di panico è respirare col diaframma. Per riuscirci sarà necessario gonfiare l’addome, la parte superiore del petto e le clavicole mentre si inspira lentamente. Poi occorre mantenere l’aria nei polmoni per tre secondi ed espirare lentamente. Si raccomanda inspirare dalle narici e espirare dalla bocca senza forzare la respirazione, mentre si tenta di rilassare le parti più tese del corpo. 

È opportuno realizzare questo tipo di respirazione per tre minuti non appena si inizia a notare qualche sintomo d’ansia per evitare l’iperventilazione.

Respirare in un sacchetto di carta

Quando ci si accorge che un attacco di panico sta arrivando, mettere un sacchetto di plastica sulla bocca e respirare il più lentamente possibile. Questo metodo, a differenza della respirazione diaframmatica, presente delle controindicazioni ma è più rapido da mettere in pratica. Le controindicazioni sono rappresentate dal fatto che si respira più diossido di carbonio che ossigeno. Tuttavia, se esercitato per breve tempo, questi effetti collaterali sono trascurabili. Il sollievo che se ne ricava rispetto ai sintomi, invece, è notevole. Con questo metodo si rallenta la respirazione e si rilassa l’iperventilazione intensa. Fare in modo che sia la bocca che le narici siano nel sacchetto e inspirare ed espirare al massimo per dieci volte.. Togliere il sacchetto, respirare normalmente per 15 secondi e poi ripetere.

Modificare lo stile di vita

Gestire lo stress con le endorfine
Gli attacchi di panico sono oltremodo relazionati con stress e ansia. Per questo, per evitarli, è bene sapere come controllare questi due sentimenti. Chi soffre di attacchi di panico, a causa dell’emotività, può diventare violento e pericoloso, soprattutto quando altri cercano di aiutare.

Fare sport (nuoto, bicicletta, camminare o correre), lo yoga o la meditazione possono aiutare. L’attività fisica libera le endorfine che hanno un effetto calmante e rigenerano le cellule cerebrali.

Gestire lo stress col pensiero positivo
Un altro passo importante per frenare un attacco è usare pensieri positivi mettendo da parte quelli negativi che si producono prima, durante e dopo. I pensieri negativi non corrispondono alla realtà e non apportano alcun beneficio, anzi tutto il contrario. Sono catastrofici e alimentano i sintomi dell’ansia. Pensieri positivi e costruttivi migliorano l’autostima. Questa parte è la più difficile da eseguire. Inizialmente sarà complicato, ma con un po’ di allenamento s otterranno grandi risultati.

Per concludere, se tutti i consigli precedenti non hanno funzionato, allora sarà necessario:

  • Andare dal medico per un controllo generale che includa elettrocardiogramma e analisi del sangue per scartare altre malattie o disturbi;
  • Fare psicoterapia per alleviare i sintomi dell’ansia. La cosa migliore sarebbe la terapia di gruppo.

Integratori e dieta

Usare integratori naturali
I più raccomandati sono le vitamine B e B6 che aiutano a ridurre l’ansia, l’instabilità emotiva, la stanchezza, l’irritabilità e l’inquietudine prodotti dagli attacchi di panico. Non bisogna poi dimenticarsi di calcio e magnesio e di seguire una dieta bilanciata.

Un metodo naturale per assumere vitamina B è il lievito di birra e il germe di grano (Naturale oppure olio essenziale). Inserire inoltre nell’alimentazione: avena, mandorle, noci, nocciole. Così come non occorre far mancare: lattuga, fagioli, ravanelli, spinaci, cicoria, cavoli e cavolfiori.

Bere valeriana
La valeriana è una pianta molto conosciuta per le sue proprietà tranquillizzanti. Rilassa il sistema nervoso centrale e permette di combattere tutti i tipi di malattie che hanno a che vedere con questo settore, inclusi gli attacchi di panico. Inoltre, la valeriana è eccellente per stabilizzare il battito cardiaco. A tal fine, per le palpitazioni dovute ad attacchi di panico, è necessario bere due infusioni al giorno.

Per trattare gli attacchi di panico si possono usare anche:

  • ginseng: proprietà ansiolitiche e antidepressive;
  • foglie dell’arancio: utili per problemi nervosi. Da bere come infusione. Usare due foglie per ogni tazza;
  • pompelmo: efficace pianta medicinale per diminuire la depressione è un calmante e aiuta a conciliare il sonno.

Raccomandazioni

Si raccomanda infine di non bere alcool, non fumare né consumare bevande eccitanti come il caffè. Soprattutto se si assumono antidepressivi. Infine consumare i pasti a orari regolari e dormire almeno 7 ore a notte.