Aloe Arborescens: proprietà, benefici e controindicazioni

L’Aloe arborescens è una pianta dalle numerose proprietà, alcune delle quali sono tuttora oggetto di ricerche e approfondimenti: di certo, si sa che il consumo delle sue foglie è foriero di molteplici benefici per la salute, in virtù delle loro interessanti caratteristiche fitoterapiche.

pianta di Aloe Arborescens

Aloe arborescens: caratteristiche e proprietà curative

Le foglie dell’Aloe arborescens sono caratterizzate da una conformazione filiforme e stretta: lo spessore della cuticola esterna assicura la capacità di resistere alle basse temperature tipiche della stagione invernale, ma soprattutto contengono una quantità significativa di aloina ed altri elementi antrachinonici.

Conosciuta per i suoi effetti lassativi, l’anoina svolge anche un’importante azione di contrasto ai tumori e vanta proprietà citoprotettive.

Il contenuto di gel dell’Aloe arborescens è molto più basso rispetto a quello dell’Aloe vera, ma tale peculiarità non ha connotazioni negative: anzi, i suoi principi attivi sono tre volte superiori a quelli dell’Aloe vera, proprio perché essi sono concentrati soprattutto nella cuticola esterna (mentre il gel è formato quasi esclusivamente da acqua).

Proprietà antitumorali

L’Aloe arborescens può essere considerata una pianta antitumorale, la cui azione di articola in tre momenti differenti.

  1. La prima fase è rappresentata dalla stimolazione delle difese immunitarie del corpo umano (e si parla, a questo proposito, di azione immunostimolante);
  2. la seconda fase è rappresentata dall’induzione al suicidio (o, per usare una terminologia specifica, all’apoptosi) delle cellule neoplastiche;
  3. la terza fase è rappresentata dall’azione anti-proliferativa, che si concretizza nell’arresto della progressione del cancro e dell’avanzata delle metastasi.

Gli antrichinoni e i polisaccaridi sono i più importanti composti chimici coinvolti in questa azione triplice. La pianta, inoltre, è un eccellente antiossidante: ciò va attribuito al contenuto molto elevato di vitamine e sali minerali che la caratterizza. Nello specifico, sono presenti la vitamina B6, la vitamina B2, la vitamina E e la vitamina C: sono tutti degli antiossidanti molto potenti, così come la cisteina (un aminoacido non essenziale) e il germanio organico, in grado di contrastare i danni alle cellule che sono causati dai radicali liberi.

In qualità di analgesico e antinfiammatorio l’Aloe arborescens svolge la propria funzione sia per uso esterno che per uso interno; la sua azione antidolorifica si espleta attraverso una alterazione della sensibilità al dolore. Molto preziosa è anche la capacità di ridurre le infiammazioni: ecco perché è consigliabile fare riferimento a questa pianta quando si ha a che fare con una puntura di insetto, con una ustione o con una ferita.

Inoltre, le foglie di questa specie di Aloe possono essere usate anche per sopportare in maniera meno fastidiosa gli sgradevoli effetti collaterali che deve subire chi si sottopone alla chemioterapia o alla radioterapia.

Antivirale, antifungino e antibatterico

L’Aloe arborescens ha proprietà antifungine, antibatteriche e antivirali. A proposito di quest’ultima caratteristica, l’attività antivirale è dovuta alla presenza di uno zucchero polimerico, l’acemannano, che si trova sia nelle foglie che nel gel e che è attivo nei confronti del virus del morbillo, del virus dell’herpes symplex e del virus dell’HIV-1.

Per ciò che concerne l’azione antifungina e antibatterica, invece, va segnalata la capacità della pianta di aiutare l’organismo a contrastare gli effetti di diversi batteri, come il temibile Escherichia coli e di diversi funghi, come la famosa Candida albicans.

Non è tutto: la pianta contiene principi attivi che consentono di lenire i disturbi dello stomaco più comuni, come i bruciori gastrici, gli spasmi addominali, la pancia gonfia o il mal di pancia. Il merito dell’Aloe arborescens, infatti, è quello di migliorare la flora batterica all’interno dell’intestino e di normalizzare le secrezioni; inoltre, il pH viene stabilizzato sia nello stomaco che nell’intestino, mentre a livello del pancreas vengono migliorate le funzionalità della ghiandola e nel colon la proliferazione degli agenti patogeni viene limitata, così da ridurre i fenomeni putrefattivi.

Per di più, l’Aloe arborescens può essere utile in presenza di ulcere peptiche o di altre forme di gastriti, ma anche a chi soffre di colon irritabile o di altre infiammazioni dell’intestino. La sua azione analgesica, antinfiammatoria e cicatrizzante si coniuga con la sua capacità di proteggere le pareti gastriche, a tutto vantaggio della salute dello stomaco.

Le funzioni depurative e lassative

Non si possono dimenticare le proprietà lassative e depurative dell’Aloe arborescens, che divengono importanti soprattutto in corrispondenza del tratto gastrico e dell’intestino, dove – come noto – le tossine tendono ad accumularsi con una certa facilità. Sono in maniera specifica i polisaccaridi a determinare l’attività depurativa della pianta: essi si caratterizzano per una consistenza viscosa e per una composizione particolare, in virtù delle quali sono in grado di legare a sè, per poi smaltire, le sostanze tossiche che vengono prodotte durante i processi metabolici. In questo modo, le scorie rimangono a contatto con le mucose per un periodo di tempo molto limitato.

Gli effetti collaterali

A dispetto delle sue proprietà curative, l’Aloe arborescens è una pianta che presenta anche delle controindicazioni e dei potenziali effetti collaterali: rari, ma non per questo totalmente da escludere. Tra gli effetti indesiderati si segnalano l’albuminuria, l’ematuria e l’inibizione della motilità intestinale. Un utilizzo prolungato nel tempo, inoltre, può dare origine a una sensazione di debolezza muscolare; tra le altre possibili conseguenze negative vanno ricordate la valorizzazione di steroidi cardioattivi e l’iperaldosteronismo.

Quando chiedere al medico

L’Aloe arborescens non deve essere utilizzata – o comunque va consumata solo dietro stretto controllo medico – dai bambini, da chi assume farmaci anti-aritmici, da chi presenta dolori addominali, dalle donne in stato di gravidanza, da chi soffre del morbo di Crohn o di colite ulcerosa, dalle donne che allattano, dalle donne che hanno le mestruazioni, da chi assume farmaci che contengono glicosidi cardiaci, da chi assume corticosteroidi o diuretici o da chi ha una malattia intestinale.

La coltivazione

Volendo, è possibile cimentarsi nella coltivazione dell’Aloe arborescens, tenendo ben presente che si tratta di una specie che predilige climi caldi, o comunque miti: soffre, invece, il freddo (in inverno va posizionata in zona protetta dal gelo). Ecco perché chi fosse interessato a coltivare questo pianta, garantirle una temperatura compresa tra i 20 e i 24 gradi, indispensabile per assicurarle una crescita ottimale. Per altro, la tipologia arborescens è una di quelle che si adattano più facilmente alle temperature del nostro Paese: insomma, non si deve temere che una sola gelata notturna sia sufficiente a comprometterne lo sviluppo, a patto che l’esposizione a temperature inferiori allo zero non sia prolungata nel tempo.

Per la coltivazione, si può ricorrere al giardino (se si vive in zone in cui le temperature invernali non sono eccessivamente fredde) o al vaso, così che nei mesi più rigidi la pianta possa essere messa al riparo. In tutti i casi, è fondamentale garantire un’esposizione alla luce diretta del sole: la quantità di luce influisce, infatti, sia sulle dimensioni della pianta che sulla quantità di gel che viene prodotto, oltre che sulla lunghezza delle foglie.

Come la maggior parte delle succulente, l’Aloe tollera la siccità senza troppe difficoltà, ma soffre in maniera particolare i ristagni idrici: è per questa ragione che sarebbe meglio evitare di adoperare il sottovaso.

Per quel che riguarda la somministrazione di acqua, questa pianta deve essere annaffiata in modo regolare e costante, prestando attenzione a non eccedere in tal senso: una o due volte alla settimana sono più che sufficienti. L’importante è evitare di bagnare le foglie: se così fosse, infatti, l’acqua rischierebbe di depositarsi e di accumularsi tra le foglie, favorendo la comparsa di marciumi potenzialmente pericolosi.

Annaffiare in misura consistente va bene, ma a patto di aspettare che il terreno si asciughi prima di procedere alla successiva irrigazione. Attenzione, però, perché in inverno le annaffiature devono essere sospese; si potrà ricominciare, poi, con l’arrivo della primavera. Un’altra accortezza da tenere a mente è quella di non irrigare nei sette o otto giorni che precedono la raccolta: in questo modo si è certi che i principi attivi non si diluiscano ma restino concentrati e assolvano meglio al proprio compito dal punto di vista terapeutico.

Prezzo di acquisto della pianta e – o dell’estratto

Il prezzo dell’Aloe arborescens varia a seconda di ciò che si è intenzionati ad acquistare: una pianta tra i quattro e i sei anni, indicativamente, ha un costo che si aggira attorno ai 30 euro. Nel caso in cui, invece, si voglia comprare un flacone che contiene l’estratto della pianta, è bene sapere che i prezzi sono di circa 50 euro al litro.

L’acquisto della pianta di Aloe arborescens è possibile presso i vivai o garden center dove se non presenti possono essere messe in ordine. Per quanto riguarda l’estratto, quest’ultimo può essere acquistato presso le erboristerie, para-farmacie e centri commerciali.

Conclusioni

In conclusione, a dispetto di pochi e trascurabili effetti collaterali l’Aloe arborescens è una specie vegetale che garantisce numerosi benefici a chi vi ricorre: da sottolineare e mettere in risalto sono, in particolar modo, le sue proprietà antitumorali.