Per una donna le perdite bianche sono un evento fisiologico; si possono manifestare prima e dopo l’ovulazione, prima del ciclo mestruale e in gravidanza.
Possono essere dense, liquide o cremose e più o meno abbondanti. In alcuni casi queste perdite si associano ad altri sintomi e sono la spia di un’infezione vaginale.
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Cosa sono le perdite bianche
Quelle che comunemente chiamiamo perdite bianche in realtà non sono altro che muco cervicale. Il muco cervicale è così definito perché viene secreto a livello della cervice uterina.
Queste perdite vaginali, di colore bianco, si verificano durante tutto l’arco della vita di una donna, a partire dall’infanzia fino ad arrivare alla terza età.
La loro quantità e forma si modificano a seconda dei cambiamenti ormonali che il corpo sperimenta in tutto il lasso di tempo sopra citato.
Il funzionamento dell’organismo varia da persona a persona; di conseguenza possiamo dire che in linea generale, queste perdite bianche, a seconda del caso, possono risultare abbondanti trasferendo quindi a chi le ha una sensazione di bagnato, talvolta però oppure possono essere più secche, come detto le circostanze variano da persona a persona.
Per comprendere meglio, cercheremo di suddividere le perdite in oggetto in più tipologie in modo da avere un quadro quanto più possibile chiaro e comprensibile.
Tipologie
La principale funzione del muco cervicale è quella di mantenere la vagina umida e lubrificata e di proteggerla dagli attacchi di batteri e agenti patogeni. Il muco si modifica a seconda dei vari cambiamenti ormonali.
Vediamo quali sono le tipologie che si possono riscontrare:
Perdite bianche acquose – sono di consistenza molto liquida (simile all’albume d’uovo) e quasi del tutto trasparenti e inodori. Compaiono durante l’ovulazione (la minore densità facilita la risalita degli spermatozoi verso l’utero) e in caso di eccitazione sessuale.
Perdite bianche filamentose – hanno un aspetto denso e una consistenza collosa. Sono inodori e di colore bianco. Di solito si manifestano nel periodo post – ovulatorio e nelle prime fasi della gravidanza. Il muco filamentoso rallenta la risalita degli spermatozoi verso l’utero e protegge l’ovulo fecondato dalle infezioni.
Perdite vaginali bianche cremose – dall’aspetto granuloso (simile alla ricotta) e maleodorante, indicano che c’è in corso un’infezione vaginale. La più comune è la candida.
Perdite vaginali striate di sangue – si manifestano sia in prossimità del ciclo mestruale che quando ci sono problemi all’utero come fibromi o polipi.
Quando sono normali
Come abbiamo detto, di norma le perdite bianche sono un’evento del tutto fisiologico e non indicano alcuna patologia. Ecco i casi in cui il muco vaginale compare per cause del tutto fisiologiche:
Durante i rapporti sessuali generalmente si assiste ad un’aumento delle perdite bianche, che hanno consistenza liquida e colore trasparente.
La lubrificazione garantita dall’abbondanza di muco è utile a favorire il rapporto.
Una lubrificazione ridotta si può riscontrare se si sta assumendo la pillola o in menopausa a causa dei cambiamenti ormonali che avvengono in questi casi;
Nel periodo dell’ovulazione, come già detto, si verificano importanti cambiamenti ormonali che comportano la secrezione di perdite bianche acquose e trasparenti.
Di solito esse compaiono alcuni giorni prima dell’espulsione dell’ovulo e permangono fino ad alcuni giorni dopo che l’ovulazione è avvenuta.
Possono essere più o meno abbondanti, come nel caso dell’allattamento in cui la loro presenza, seppur ridotta, è indice di fertilità
Nel periodo post – ovulatorio, tornano ad avere una consistenza più densa e corposa, sono di colore bianco e possono striarsi di rosso con l’avvicinarsi del ciclo mestruale;
Nei primi mesi di gravidanza di solito le perdite si manifestano con l’abbondante presenza di muco cervicale che varia dal colore bianco trasparente al bianco e prendono il nome di leucorrea gravidica. La loro presenza è normale ed aiuta a mantenere la zona libera da infezioni.
Quando preoccuparsi
In caso le perdite biancastre diventino più cremose e maleodoranti, assumendo una forma granulosa (tipo ricotta) e, talvolta, un colore giallognolo, c’è la possibilità che sia in atto un’infezione vaginale.
Gli agenti patogeni più comunemente responsabili di queste condizioni sono: Candida Albicans, Chlamidia, Herpes Virus, Papilloma Virus (HPV), Trichomonas e Gonorrea.
Cure e rimedi
Ricordando sempre che in caso ci sia la presenza di un’infezione vaginale è opportuno rivolgersi al proprio ginecologo per una diagnosi accurata, di seguito vi elenchiamo quali sono i rimedi naturali e omeopatici e quelli farmacologici che si possono utilizzare per curare i disturbi legati alle infiammazioni vaginali.
Rimedi fitoterapici
Qualora le perdite biancastre siano il sintomo di un’infezione vaginale la fitoterapia ci viene in aiuto per trattare le infezioni più lievi o alleviare i sintomi di quelle più acute. Vediamo quali sono i rimedi più validi in questi casi:
Infuso di ortica bianca, preparato con un cucchiaino da caffè di ortica bianca in una tazza di acqua bollente, se bevuto 2 o 3 volte al giorno prima dei pasti svolge una funzione antinfiammatoria e astringente;
Lavaggi con l’olio essenziale di lavanda (interni ed esterni), preparati con due gocce di olio essenziale di lavanda in acqua tiepida, questi lavaggi hanno proprietà lenitive e detergenti;
Lavaggi con la camomilla (interni ed esterni), effettuati con l’infusione in acqua bollente (da lasciare intiepidire) di due bustine di camomilla, che ha proprietà antinfiammatorie e lenitive ed è un valido aiuto per ridurre le perdite.
Rimedi omeopatici
Anche l’omeopatia può venirci in aiuto in caso di infezioni vaginali. Tra i rimedi omeopatici più efficaci, da utilizzare tutti in concentrazione di 5 CH nella posologia di 3 o 4 granuli tre volte al giorno, ricordiamo: Helonias Dioca, Sepia, Calcarea Carbonica, Kreosote, Mercurius Solubilis.
Farmaci
Ricordiamo che i farmaci vanno sempre assunti sotto il controllo del medico e solo dopo attenta diagnosi. Ecco un elenco dei farmaci che servono a curare le principali infezioni vaginali:
Antibiotici – si utilizzano in presenza di infezioni di origine batterica, si assumono per via orale o localmente. Tra i principi attivi utili a contrastare questo tipo di infezioni ci sono clindamicina, metronidazolo e tinidazolo.
Antimicotici – vengono somministrati per via orale o locale in caso di infezioni causate da funghi. Tra i principi attivi più comunemente utilizzati ci sono clotrimazolo, miconazolo e itraconazolo.
Conclusioni
Le perdite vaginali do colore biancastro, sono secrezioni fisiologiche che non devono destare preoccupazione; se assumono una consistenza cremosa e granulosa e diventano maleodoranti possono essere il segnale di un’infezione.